Bologna ricorderà il maestro Ezio Bosso con una targa commemorativa posizionata all’esterno della sua ultima abitazione in centro, in vicolo Bianchetti, dove Bosso abitava dal 2016. L’iniziativa porta la firma del sindaco Virginio Merola, intenzionato a sottolineare così il “generoso contributo” dato alla città emiliana dal musicista, compositore e direttore d’orchestra, scomparso a maggio del 2020 a causa dell’aggravarsi della malattia neurodegenerativa da cui era affetto dal 2011.
Nel 2017, come è stato ricordato anche nell’atto approvato dal gabinetto del sindaco per l’acquisto della targa, Merola ha conferito il Nettuno d’oro al maestro Bosso che, scelto dall’Alma Mater di Bologna per comporre e dirigere una composizione dedicata alla Magna Charta dell’Università felsinea (il documento che elenca i principi universali di libertà di insegnamento e ricerca che guidano tutti gli atenei del mondo), aveva poi suonato in piazza Maggiore in occasione di ReUniOn, il primo raduno mondiale dei laureati dell’università di Bologna, e nell’aula magna di Santa Lucia, per un concerto esclusivo – aperto alla città – durante il quale aveva eseguito integralmente e per la prima volta il movimento finale della sinfonia numero 4 “Alma Mater”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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