Le offerte per le forniture di luce e gas sul mercato libero stanno registrando forti spinte al rialzo: oggi per attivare un contratto a prezzo variabile si spende il 12,5% in più rispetto a 6 mesi fa. A evidenziarlo è un report dell’associazione italiana degli Utility Manager, Assium, che ha analizzato le offerte attive a partire da novembre nelle città italiane, come pubblicate sull’apposito Portale gestito da Arera e Acquirente Unico.
I contratti a prezzo variabile registrano rincari particolarmente marcati, con una bolletta media annua di 1.697 euro, contro i 1.508 euro di maggio scorso. A Trento l’aumento è del 13,5%, mentre Palermo segna il rincaro minore, pari all’11,3%.
Anche i contratti a prezzo fisso sono in crescita, sebbene in misura più contenuta. Per una famiglia tipo con un consumo medio di 1.400 metri cubi annui, il costo varia da 1.618 euro a Milano, Trento e Trieste fino ai 1.825 euro di Roma. Rispetto a maggio 2024, la spesa media annua è aumentata del 6,17%, con un rincaro medio di circa 100 euro.
“Con l’avvicinarsi dell’inverno e l’aumento della domanda energetica da parte delle famiglie, era prevedibile un rialzo delle tariffe”, ha spiegato Federico Bevilacqua, presidente di Assium. “Chi oggi passa al mercato libero o cambia fornitore si troverà a pagare di più”.
Gli aumenti riflettono le condizioni del mercato e potrebbero continuare in vista della stagione fredda. Assium avverte che le famiglie dovranno fronteggiare spese maggiori, con una forbice crescente tra le diverse tipologie di contratti.
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