Dal primo gennaio infatti scattano i nuovi aumenti che per il primo trimestre saranno del +55% per l’elettricità e +41,8% per il gas.
Una stangata per i consumatori, ma che sarebbe stata ben più forte senza gli interventi del governo, che ha messo sul piatto altri 3,8 miliardi in legge di bilancio. Ma la situazione resta critica: il caro energia che fa tremare molti settori produttivi, con la moda in allarme, e centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio. Tanto che l’esecutivo si sta già preparando a rafforzare ulteriormente le misure. Gli aumenti per il primo trimestre 2022 decisi dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) segnano un nuovo record rispetto agli aumenti già forti degli ultimi trimestri (a luglio +9,9% per l’elettricità e +15,3% per il gas; a ottobre +29,8% per la luce e +14,4% per il gas) ma sarebbero stati ancora più forti senza l’intervento del governo: i nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi di emissione di CO2, spiega l’Arera, avrebbero infatti portato ad un +65% per la luce e +59,2% per il gas.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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