Dalle prime ore del mattino di giovedì 13 febbraio i militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Brescia e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Brescia, hanno dato esecuzione a dodici misure cautelari nei confronti di altrettante persone indagate con l’accusa di aver costituito un’associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione di reati tributari.
I militari delle Fiamme Gialle hanno anche effettuato numerose perquisizioni nelle province di Brescia, Torino, Verona, Reggio Emilia, Modena, Cremona, Milano, Monza-Brianza, Mantova, Varese, Catania e Reggio Calabria – nonché in Spagna e in Svizzera.
Le società e i soggetti – circa una settantina in totale – indiziati di essere coinvolti nel collaudato sistema di fatture per operazioni inesistenti sono altresì stati oggetto di un sequestro preventivo di beni, finalizzato alla confisca, anche per equivalente, per un importo complessivo pari a oltre otto milioni e mezzo di euro, considerati provento delle attività illecite sotto indagine.
Andando più nel dettaglio, l’associazione di stampo mafioso, dopo aver completamente sopraffatto ed estromesso dal giro d’affari connesso alle frodi fiscali un precedente sodalizio criminale operativo dal 2017 nel distretto industriale del nord-est, si è avvalsa di oltre trenta società tra cartiere estere (localizzate in Bulgaria, Ungheria, Slovacchia, Svizzera e Croazia) e società-filtro italiane che, secondo l’accusa, avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti nel settore del commercio delle materie plastiche per un controvalore di oltre 365 milioni di euro in favore di imprenditori compiacenti, localizzati prevalentemente nelle province di Brescia e Mantova ma anche in altre province italiane.
L’associazione di matrice ‘ndranghetista, originaria della provincia di Reggio Calabria, egemone nella zona compresa tra i comuni di Melia di Scilla e San Roberto, vedeva al vertice un soggetto già condannato per associazione di stampo mafioso dal tribunale di Reggio Calabria.
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