Bimba annega, indagini per omicidio colposo

Foto 1 – Un elicottero del 118

Un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, per il momento a carico di ignoti, è stato aperto dalla Procura di Bologna per fare chiarezza sulla morte della bimba di 5 anni, annegata nel tardo pomeriggio di mercoledì in una delle piscine dell’hotel Molino Rosso di Imola, nel Bolognese.

La piccola, di famiglia albanese, abitava con i genitori e la sorella più piccola a Casalfiumanese, nella Valle del Santerno. Delle indagini si stanno occupando i carabinieri, coordinati dal Pm Marco Forte.

A quanto si apprende, gli accertamenti che potrebbero portare a iscrivere in posizioni di garanzia eventuali indagati si concentrano sul ruolo della madre, che pare si trovasse distante dal punto in cui si è verificata la tragedia, e dei bagnini della struttura, incaricati della sicurezza e della vigilanza. La donna, in stato di choc, non è ancora stata sentita dagli investigatori. Con lei c’era l’altra figlia, più piccola, mentre il padre è accorso dal lavoro quando ha saputo della tragedia. Al suo arrivo, secondo il racconto di alcuni testimoni, ci sarebbero stati momenti di tensione.

Le indagini mirano a ricostruire le modalità con cui la piccola è finita in acqua e i tempi con i quali la madre e gli addetti si sono accorti di quello che era successo. Da quanto finora ricostruito, è stata una bagnante a dare l’allarme, vedendo la bimba immobile in acqua, a testa in giù, probabilmente già morta. Non era nella piscina destinata ai bambini, ma in una di quelle dotate di idromassaggio, con un ingresso ‘a scivolo’ che da una profondità di pochi centimetri arriva ad oltre un metro. In quella vasca i bambini dovrebbero essere attentamente vigilati e, sempre secondo le prime ricostruzioni, sarebbero trascorsi alcuni minuti prima che la piccola venisse vista riversa in acqua e soccorsa. Tutti i tentativi di rianimarla si sono poi rivelati inutili.

Un aiuto alla ricostruzione di queste fasi potrebbe arrivare dai filmati della videosorveglianza dell’impianto e anche da eventuali video girati con i telefonini dalle persone presenti nella struttura. La piscina non è stata posta sotto sequestro e, a quanto risulta, non sarà disposta un’autopsia, visto che le cause del decesso paiono evidenti, ma solo un esame esterno della salma da parte del medico legale.



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