Iren: a Reggio differenziata al 78,7%, 4 punti in più rispetto al 2018

Bilancio sostenibilità 2019 Iren

Il 25 marzo scorso il consiglio di amministrazione di Iren ha approvato il Bilancio di sostenibilità 2019, un documento di carattere non finanziario redatto annualmente per evidenziare le performance del gruppo in campo ambientale, sociale ed economico e per monitorare lo stato di avanzamento degli impegni assunti con i diversi stakeholder (i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nell’attività aziendale: azionisti, finanziatori, istituzioni, personale, clienti, fornitori e altri soggetti territoriali) sia per quanto riguarda l’anno di riferimento che nella progressione verso i più ampi obiettivi indicati nel piano industriale al 2024.

Il Bilancio di sostenibilità, tra le altre cose, ha messo in luce i risultati raggiunti nei diversi ambiti territoriali in cui opera la multiutility, tra i quali figura anche l’importante area emiliana, nella quale il gruppo Iren è presente in provincia di Reggio Emilia e in quelle di Parma e Piacenza (e, limitatamente alla produzione di energia elettrica/termica, anche in quella di Modena).

Analizzando in particolare la provincia reggiana, nel segmento dei servizi ambientali spicca il risultato della raccolta differenziata dei rifiuti, che a livello provinciale lo scorso anno ha raggiunto complessivamente quota 78,7%, in aumento rispetto al 2018 (quando era arrivata al 74,8%): un risultato superiore sia alla media raggiunta nel bacino complessivo servito dal gruppo Iren (67,3%) che alla media nazionale, ferma al 58,1%.

In provincia di Reggio sono oltre 460.000 gli abitanti serviti dal gruppo in qualità di gestore attraverso la società Iren Ambiente: il 75% di questi rientra nel sistema di raccolta “porta a porta” per l’avvio a recupero o smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati. È di oltre il 36%, inoltre, la percentuale di chi già usufruisce della tariffazione puntuale, il metodo per calcolare l’effettivo utilizzo del servizio, basato sulla misurazione della quantità di rifiuto indifferenziato prodotto dalla singola utenza domestica.

Nel corso del 2019 in Emilia sono state intraprese azioni per l’estensione della tariffazione puntuale a un totale di 212.000 abitanti tra Reggio, Correggio, Rubiera (in provincia di Reggio) e Carpaneto (in provincia di Piacenza), mentre tra gli obiettivi futuri del gruppo è compreso l’ulteriore allargamento di tale modalità ad altri 85mila cittadini residenti nei territori di riferimento.

Un altro punto importante del Bilancio di sostenibilità è quello relativo al controllo della qualità delle acque nell’ambito del servizio idrico integrato, ovvero l’analisi dei parametri previsti dal decreto legislativo 31/2001, effettuata sui punti di campionamento indicati dall’Asl lungo la rete di distribuzione e presso i punti all’uscita dei grandi impianti di potabilizzazione. In Emilia sono circa 1.700 i parametri presi in considerazione ogni giorno, per un totale nel 2019 di oltre 426.000 parametri (su più di 36.000 campioni) complessivamente analizzati nei laboratori della multiutility.

La qualità dell’acqua è assicurata da controlli effettuati lungo tutto il percorso: dalle fonti ai processi di trattamento, filtrazione e potabilizzazione, dalla rete di distribuzione fino alla consegna al cliente finale. Qualora le acque prelevate contengano sostanze indesiderate in misura superiore ai livelli indicati dalla normativa, sono sottoposte a trattamento prima della distribuzione. I trattamenti maggiormente utilizzati per la potabilizzazione delle acque profonde sono finalizzati alla rimozione di ferro, manganese e ammoniaca, elementi naturalmente presenti nelle falde captate.

In provincia di Reggio sono quasi 496.000 gli abitanti serviti dall’acquedotto e 213 gli impianti di depurazione presenti sul territorio. Tra questi una particolare importanza è rivestita dal depuratore di Mancasale, alle porte del comune capoluogo, il primo impianto in Emilia-Romagna per il trattamento terziario avanzato delle acque reflue destinate al riuso in agricoltura e polo strategico per il territorio locale: nel 2019 ha recuperato oltre 6,5 milioni di metri cubi di acque reflue riutilizzate a scopo irriguo, pari al 32% del totale delle acque trattate dall’impianto.

Nell’ambito emiliano, inoltre, sono attive 70 “casette dell’acqua”, impianti fissi di distribuzione gratuita di acqua pubblica a chilometro zero che ogni anno riforniscono migliaia di cittadini nei territori provinciali di Reggio Emilia, Parma e Piacenza, contribuendo a un minor consumo di bottiglie di plastica e, di conseguenza, a una minor produzione di rifiuti. Sono state più di 50 le manifestazioni emiliane alle quali Iren è stata presente con i propri erogatori mobili di acqua (“Caraffone” e “Fontanone”).

Dal 2018 Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha introdotto il “bonus sociale idrico” a favore delle utenze in condizione di disagio economico: ne hanno diritto i cittadini con Isee inferiore a 8.107,5 euro (o inferiore a 20.000 euro in caso di famiglie con più di tre figli a carico) e altre specifiche categorie. Il bonus copre il consumo di 50 litri pro-capite di acqua potabile al giorno. A questo bonus gli enti di governo dell’ambito possono sovrapporre un bonus aggiuntivo: nel territorio emiliano Atersir (l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti) ha approvato il fondo sociale per le famiglie in situazioni di disagio economico: nel 2019 l’importo per l’area reggiana è stato complessivamente di 350.000 euro.

Per quanto riguarda il capoluogo di provincia, circa il 73% degli abitanti della città del Tricolore è raggiunto dal servizio di teleriscaldamento urbano, una tecnologia che rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali consente di ridurre i consumi energetici e di migliorare le performance ambientali.

La rete del teleriscaldamento gestita dal gruppo Iren nei comuni del nord Italia (oltre a Reggio è infatti presente anche a Parma, Piacenza, Genova, Torino, Nichelino, Grugliasco, Collegno e Rivoli) è lunga complessivamente 1.041 km: nel 2019 ne sono stati ispezionati 947 km, pari a circa il 91% del totale.

Nello stesso anno è stato ispezionato anche il 79,5% della rete reggiana di distribuzione del gas, con un incremento sostanziale rispetto al 65,5% ispezionato nel 2018.

Il Bilancio di sostenibilità, tra le altre cose, ha anche messo in evidenza le ricadute socio-occupazionali della presenza del gruppo Iren sul territorio, che hanno riguardato diverse categorie di stakeholder: a partire dal personale, con 178 nuove assunzioni negli ultimi cinque anni, che hanno portato a quota 902 i dipendenti totali in tutta la provincia a fine 2019; ma anche per gli azionisti pubblici locali (il Comune di Reggio Emilia, che adesso detiene il 6,42% del capitale sociale dopo aver ceduto nel corso del 2019 una quota dello 0,25%, e gli altri Comuni della provincia reggiana, con in mano un pacchetto complessivo del 5,29% dopo aver ceduto lo scorso anno una quota dello 0,11%), che nell’ultimo quinquennio hanno beneficiato della distribuzione di dividendi per oltre 55 milioni di euro.

Non fa eccezione il capitolo dei fornitori: nel 2019 in provincia di Reggio sono stati emessi ordini per un valore cumulato di oltre 43 milioni di euro, pari al 36,4% dei 118 milioni di ordini complessivamente effettuati nei dodici mesi sul territorio emiliano – comprese dunque le provincie di Piacenza, Parma e Modena – durante lo scorso anno: una cifra che ha portato il totale degli ordini della catena di fornitura reggiana a quota 502 milioni nell’ultimo decennio (ovvero il 42,2% dei 1.190 milioni di euro complessivi dal 2010 ad oggi in Emilia).

Ma la sostenibilità è stata declinata anche sul fronte educativo: nel 2019, infatti, è proseguito il percorso di trasformazione del progetto EduIren da tradizionale attività di educazione (basata su offerte formative gratuite per le scuole) a una modalità più inclusiva, partecipativa e creativa diffusa su tutto il territorio locale, realizzata anche trasformando gli impianti in luoghi dove poter toccare con mano la sostenibilità.

Tra gli esempi più rilevanti in tal senso si ricorda la presentazione ufficiale alla città del Pad (Parco acque depurate) di Mancasale, avvenuta durante la Giornata mondiale dell’Acqua, che ha mostrato ai visitatori come potesse essere possibile trasformare un impianto operativo in un luogo anche “pubblico,” in cui essere accompagnati dai tecnici della multiutility lungo un percorso alla scoperta dei segreti del depuratore. 


Un format che è stato replicato anche a inizio giugno per l’inaugurazione dello “Spazio Goccia”, una struttura polivalente dedicata al ciclo dell’acqua ricavata all’interno dell’acquedotto durante il progetto di riqualificazione della centrale idrica di Luzzara: un luogo aperto ai cittadini e alle scuole, completo di aula didattica/laboratorio per fare da cornice a iniziative locali proprio sui temi della sostenibilità. Una vocazione didattica che si affianca a quella già attiva presso l’impianto idroelettrico sul fiume Secchia al confine tra Castellarano e la frazione modenese di San Michele di Sassuolo, che ha già accolto nel tempo diverse scolaresche.

La centrale idrica di Reggio Est, invece, anche nel 2019 è stata aperta al pubblico in occasione dell’ormai tradizionale “Notte Blu” di inizio estate, che lo scorso anno ha visto la partecipazione di oltre duemila persone: un’opportunità per molti cittadini di vedere da vicino il suggestivo funzionamento del sistema che gestisce quotidianamente l’acqua potabile distribuita in città, e un’occasione “ludica” per parlare della sostenibilità legata all’uso dell’elemento acqua.

Lo scorso anno sono stati 34.693 gli studenti coinvolti dal gruppo Iren in iniziative di educazione alla sostenibilità, con un incremento importante rispetto ai dodici mesi precedenti – nel 2018 erano stati infatti meno di 20.000 i partecipanti in età scolastica. Nel biennio 2018-2019 sono state 335 le scuole complessivamente coinvolte nei vari progetti: tra questi, ad esempio, “Plastica si scrive con 3 R”, che per un mese ha mobilitato tutto il comune di Castelnovo ne’ Monti meritandosi anche uno spazio nella popolare trasmissione radiofonica “Caterpillar” su Radio2.

Eduiren ha affiancato inoltre i progetti messi in campo dalle istituzioni locali per ridurre la produzione di rifiuti di plastica attraverso l’uso delle borracce di alluminio: in particolare l’iniziativa “Castelsport” a Castelnovo Sotto, promossa da 30 società sportive di base e che ha interessato un migliaio di persone, e quella analoga del Comune di Reggio Emilia che ha avviato una distribuzione capillare in tutte le scuole primarie della città per un totale di 8.000 borracce. L’iniziativa ha visto la collaborazione della Pallacanestro Reggiana, con cui Eduiren ha messo in campo il progetto “Io tifo pulito” per portare i valori dello sport e della sostenibilità ambientale nelle scuole grazie alla presenza degli stessi giocatori.

L’attenzione al legame con la comunità locale si è concretizzata anche con il sostegno economico a progetti ambientali, culturali, sociali e sportivi, frutto della progettazione partecipata con i rappresentanti di enti e associazioni riuniti nei Comitati territoriali, organismi all’interno dei quali si sono costituiti gruppi di lavoro per seguire l’iter di attuazione delle iniziative, proposte dagli stessi componenti dei comitati oppure dai cittadini attraverso la piattaforma online IrenCollabora.it

Nel 2019 in provincia di Reggio questi progetti hanno potuto contare su un contributo di due milioni e mezzo di euro da parte di Iren.

Sono state tre, in particolare, le esperienze realizzate a partire dai progetti incubati dal Comitato territoriale: “Uscire dalla povertà. Con dignità, con l’aiuto di tutti”, per contrastare le nuove povertà – contribuendo contestualmente a ridurre gli sprechi alimentari di esercizi commerciali e aziende – grazie all’offerta di servizi e beni alimentari dell’Emporio Dora, che ha distribuito prodotti freschi alla Caritas reggiana e ad altre realtà del sociale cittadino aiutando così 65 famiglie (per un totale di 250 persone).

Di tutt’altro ambito, invece, il progetto “Musica da camera con vista” (soggetto attuatore: Amici del Quartetto), nato con lo scopo di diffondere in rete il grande repertorio della musica classica attraverso l’esecuzione di brani per quartetto d’archi in luoghi di interesse culturale e naturalistico, valorizzando così anche le eccellenze turistiche del territorio aprendolo inoltre al vasto pubblico del web. L’iniziativa/concerto “Variazioni sul tema dell’acqua”, ad esempio, ha offerto l’occasione di veicolare attraverso la musica concetti di sensibilizzazione ambientale grazie alla distribuzione ai partecipanti – sotto forma del programma di sala – del “Glossario semiserio sul tema dell’acqua e della musica”.

L’iniziativa “2008-2019 tra resilienza e bisogno di cambiamento”, infine, a cura del Consorzio 45 e rivolta alle coop sociali di tipo B, ha prodotto un’analisi di scenario attraverso la realizzazione di quattro workshop con indicazioni operative a supporto delle scelte che le singole cooperative dovranno assumere nei prossimi anni per salvaguardare il valore sociale e produttivo di questa particolare tipologia d’impresa.

Sul versante culturale, il gruppo Iren è socio fondatore di importanti fondazioni teatrali nei territori in cui opera, tra le quali anche la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. Di rilievo anche la collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia, oltre alle collaborazioni a numerosi progetti come il festival Fotografia Europea, la Festa dei Diritti di Correggio, Cibo e Genti dell’Emilia, il Comitato “Reggio Città Universitaria”, l’Archivio Osvaldo Piacentini, il 100° anniversario della nascita di Federico Fellini (Reggiolo), la nuova illuminazione della Basilica della Ghiara a Reggio.