Il 25 marzo scorso il consiglio di amministrazione di Iren ha approvato il Bilancio di sostenibilità 2019, un documento di carattere non finanziario redatto annualmente per evidenziare le performance del gruppo in campo ambientale, sociale ed economico e per monitorare lo stato di avanzamento degli impegni assunti con i diversi stakeholder (i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nell’attività aziendale: azionisti, finanziatori, istituzioni, personale, clienti, fornitori e altri soggetti territoriali) sia per quanto riguarda l’anno di riferimento che nella progressione verso i più ampi obiettivi indicati nel piano industriale al 2024.
Il Bilancio di sostenibilità, tra le altre cose, ha messo in luce i risultati raggiunti nei diversi ambiti territoriali in cui opera la multiutility, tra i quali figura anche l’importante area emiliana, nella quale il gruppo Iren è presente in provincia di Parma e in quelle di Piacenza e Reggio Emilia (e, limitatamente alla produzione di energia elettrica/termica, anche in quella di Modena).
Analizzando in particolare la provincia parmense, nel segmento dei servizi ambientali spicca il risultato della raccolta differenziata dei rifiuti, che a livello provinciale lo scorso anno ha raggiunto complessivamente quota 79,5%, in aumento rispetto al 2018 (quando era arrivata al 79,2%): un risultato superiore sia alla media raggiunta nel bacino complessivo servito dal gruppo Iren (67,3%) che alla media nazionale, ferma al 58,1%.
In provincia di Parma sono circa 412.000 gli abitanti serviti dal gruppo in qualità di gestore attraverso la società Iren Ambiente: il 91% di questi rientra nel sistema di raccolta “porta a porta” per l’avvio a recupero o smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati. È di circa il 73%, inoltre, la percentuale di chi già usufruisce della tariffazione puntuale, il metodo per calcolare l’effettivo utilizzo del servizio, basato sulla misurazione della quantità di rifiuto indifferenziato prodotto dalla singola utenza domestica.
Lo scorso anno il Pai (Polo ambientale integrato) di Parma ha consentito la produzione di circa 121 GWh di energia (elettrica e termica) prodotta da rifiuti, pari al fabbisogno di quasi 45.000 famiglie. Lo stesso impianto è stato oggetto di un intervento di efficientamento energetico per il miglioramento del sistema di regolazione delle caldaie e dello scambiatore di calore, che ha consentito di ottimizzare i flussi termici del teleriscaldamento e i consumi di combustile e che nel 2019 ha permesso di risparmiare 1.088.653 Smc di gas metano, pari a circa 1.327 tonnellate equivalenti di petrolio.
Un altro punto importante del Bilancio di sostenibilità è quello relativo al controllo della qualità delle acque nell’ambito del servizio idrico integrato, ovvero l’analisi dei parametri previsti dal decreto legislativo 31/2001, effettuata sui punti di campionamento indicati dall’Asl lungo la rete di distribuzione e presso i punti all’uscita dei grandi impianti di potabilizzazione. In Emilia ogni giorno sono circa 1.700 i parametri analizzati relativi alla qualità dell’acqua, per un totale – nel 2019 – di oltre 426.000 parametri (su più di 36.000 campioni) complessivamente analizzati nei laboratori della multiutility.
La qualità dell’acqua è assicurata da controlli effettuati lungo tutto il percorso: dalle fonti ai processi di trattamento, filtrazione e potabilizzazione, dalla rete di distribuzione fino alla consegna al cliente finale. Qualora le acque prelevate contengano sostanze indesiderate in misura superiore ai livelli indicati dalla normativa, sono sottoposte a trattamento prima della distribuzione. I trattamenti maggiormente utilizzati per la potabilizzazione delle acque profonde sono finalizzati alla rimozione di ferro, manganese e ammoniaca, elementi naturalmente presenti nelle falde captate.
In provincia di Parma sono quasi 340.000 gli abitanti serviti dall’acquedotto e 174 gli impianti di depurazione presenti sul territorio. Nell’ambito emiliano, inoltre, sono attive 70 “casette dell’acqua”, impianti fissi di distribuzione gratuita di acqua pubblica a chilometro zero che ogni anno riforniscono migliaia di cittadini nei territori provinciali di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, contribuendo a un minor consumo di bottiglie di plastica e, di conseguenza, a una minor produzione di rifiuti. Sono state più di 50 le manifestazioni emiliane alle quali Iren è stata presente con i propri erogatori mobili di acqua (“Caraffone” e “Fontanone”).
Dal 2018 Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha introdotto il “bonus sociale idrico” a favore delle utenze in condizione di disagio economico: ne hanno diritto i cittadini con Isee inferiore a 8.107,5 euro (o inferiore a 20.000 euro in caso di famiglie con più di tre figli a carico) e altre specifiche categorie. Il bonus copre il consumo di 50 litri pro-capite di acqua potabile al giorno. A questo bonus gli enti di governo dell’ambito possono sovrapporre un bonus aggiuntivo: nel territorio emiliano Atersir (l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti) ha approvato il fondo sociale per le famiglie in situazioni di disagio economico: nel 2019 l’importo per l’area di Parma è stato complessivamente di 240.000 euro.
Nel capoluogo di provincia ducale quasi il 30% degli abitanti è raggiunto dal servizio di teleriscaldamento urbano, una tecnologia che rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali consente di ridurre i consumi energetici e di migliorare le performance ambientali. La rete del teleriscaldamento gestita dal gruppo Iren nei comuni del nord Italia (oltre a Parma è infatti presente anche a Reggio Emilia, Piacenza, Genova, Torino, Nichelino, Grugliasco, Collegno e Rivoli) è lunga complessivamente 1.041 km: nel 2019 ne sono stati ispezionati 947 km, pari a circa il 91% del totale.
Nello stesso anno in provincia di Parma è stata ispezionata l’intera rete (100%) di distribuzione del gas. All’inizio del 2019 Ireti e il Comune di Busseto (in provincia di Parma), dopo l’asta pubblica bandita dall’ente locale, hanno stipulato il contratto relativo al trasferimento della totalità delle quote di Busseto Servizi srl, la società che gestisce il servizio di distribuzione del gas metano nello stesso Comune con oltre 3.000 punti di riconsegna.
Il Bilancio di sostenibilità, tra le altre cose, ha anche messo in evidenza le ricadute socio-occupazionali della presenza del gruppo Iren sul territorio, che hanno riguardato diverse categorie di stakeholder: a partire dal personale, con 133 nuove assunzioni negli ultimi cinque anni, che hanno portato a quota 715 i dipendenti totali in tutta la provincia a fine 2019; ma anche per gli azionisti pubblici locali (tra cui il Comune di Parma, con il 3,16% del capitale sociale), che nell’ultimo quinquennio hanno beneficiato della distribuzione di dividendi per oltre 16 milioni di euro.
Non fa eccezione il capitolo dei fornitori: nel 2019 in provincia di Parma sono stati emessi ordini per un valore cumulato di oltre 42 milioni di euro, pari a poco più di un terzo dei 118 milioni di ordini effettuati nei dodici mesi sul territorio emiliano di riferimento – comprese dunque anche le provincie di Piacenza, Reggio Emilia e Modena – durante lo scorso anno: una cifra che ha portato il totale degli ordini della catena di fornitura parmense a quota 402 milioni nell’ultimo decennio (ovvero il 33,8% dei 1.190 milioni di euro complessivi dal 2010 ad oggi in Emilia).
Ma la sostenibilità è stata declinata anche sul fronte educativo: nel 2019, infatti, è proseguito il percorso di trasformazione del progetto EduIren da tradizionale attività di educazione (basata su offerte formative gratuite per le scuole) a una modalità più inclusiva, partecipativa e creativa diffusa su tutto il territorio locale, realizzata anche trasformando gli impianti in luoghi dove poter toccare con mano la sostenibilità – come ad esempio al termovalorizzatore di Parma.
Lo scorso anno sono stati 22.172 gli studenti coinvolti dal gruppo Iren in iniziative di educazione alla sostenibilità, con un incremento importante rispetto ai dodici mesi precedenti. Nel biennio 2018-2019 sono state 35 le scuole complessivamente coinvolte nei vari progetti.
Nell’alleanza educativa “Giocampus”, solo per fare un esempio, si è ulteriormente strutturata la Casa Ecologica, una casa ideale dove imparare sin da bambini a essere sostenibili grazie a specifici momenti di approfondimento ed esperienziali. Una struttura che ha lasciato l’area che ospita l’edizione estiva di Giocampus per essere accolta all’interno dell’edificio della Provincia di Parma, con moduli formativi dedicati a tutti gli ordini di scuole.
L’attenzione al legame con la comunità locale si è concretizzata anche con il sostegno economico a progetti ambientali, culturali, sociali e sportivi, frutto della progettazione partecipata con i rappresentanti di enti e associazioni riuniti nei Comitati territoriali, organismi all’interno dei quali si sono costituiti gruppi di lavoro per seguire l’iter di attuazione delle iniziative, proposte dagli stessi componenti dei comitati oppure dai cittadini attraverso la piattaforma online IrenCollabora.it
Nel 2019 in provincia di Parma questi progetti hanno potuto contare su un contributo di 527.000 euro da parte di Iren.
Sono state tre, in particolare, le esperienze realizzate a partire dai progetti incubati dal Comitato territoriale: tra queste il “Progetto Dilemma” (soggetto attuatore: Rete Cibopertutti – Kuminda), un progetto formativo rivolto a ragazzi e ragazze over 14 basato sul gioco per stimolare la riflessione sulla relazione tra competizione e cooperazione, sia a livello personale che sociale, e favorire l’approfondimento di tematiche sociali, ambientali ed economiche grazie all’incontro con organizzazioni e reti territoriali. Per la diffusione del progetto sono stati formati 30 tutor e coinvolti 215 ragazzi e ragazze nella sperimentazione del gioco.
Di tutt’altro genere il progetto “L’Ultimo Diogene”, che ha visto la realizzazione (in collaborazione con Chiara Comunicazione) di un docufilm su Enzo “Màt” Sicuri, originale personaggio di Parma che ha vissuto “sotto le stelle” dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento svolgendo un’attività ante litteram di raccolta e riciclo della carta e di altri materiali. Il docufilm è stato diffuso anche attraverso laboratori educativi per proporre una riflessione e raccogliere suggerimenti su stili di vita e di consumo sostenibili, uso dell’energia e dei trasporti e raccolta differenziata. Sono stati coinvolti nei laboratori 500 studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie. Il docufilm è stato inoltre proiettato al Cinema Astra, davanti a 900 spettatori, ed è stato selezionato per partecipare a varie rassegne e festival in tutta Italia.
Ancora alimentazione al centro per il progetto “RicibiAMO 2.0”, iniziativa che ha messo in rete decine di ristoranti di Parma e Piacenza che hanno partecipato allo sviluppo di un protocollo di buone pratiche per contrastare lo spreco di cibo in tutti i passaggi: dall’acquisto alla conservazione e alla preparazione, fino al consumo. Nel 2019 il progetto ha ampliato il numero di ristoratori aderenti alla rete, arrivando a quota 87, incentivando la diffusione delle family bag per permettere ai clienti di riportare a casa il cibo ordinato ma non consumato del tutto al ristorante. La rete di filiera agroalimentare Piace Cibo Sano, inoltre, ha realizzato la seconda edizione del concorso “Miglior ricetta RicibiAMO”, ha partecipato al programma regionale per la certificazione della ristorazione sostenibile, al Festival del Cibo di Mantova e al Gola Gola Festival di Piacenza.
Sul versante culturale, il gruppo Iren è socio fondatore di importanti fondazioni teatrali nei territori in cui opera e sostiene da sempre anche il Teatro Regio di Parma e l’evento Festival Verdi, dedicato al celebre compositore dell’Ottocento. Alla fine del 2019 è stato dato il via al ricco calendario di iniziative organizzate per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020, manifestazione che può contare proprio Iren come sponsor ufficiale.
Il 2019, infine, è stato l’anno dello sviluppo della mobilità elettrica, che ha permesso al gruppo Iren – attraverso il brand IrenGo – di entrare nel mercato di questi prodotti e servizi innovativi. Proprio IrenGo è il marchio delle infrastrutture di ricarica che il gruppo sta installando nelle principali città in cui è presente e che andranno a costituire una parte fondamentale della rete di stazioni di ricarica pubblica, in particolare a Parma, Torino, Genova e La Spezia, dove i progetti di infrastrutturazione sono in corso di autorizzazione. L’energia che alimenta i mezzi elettrici e i sistemi di ricarica è certificata 100% da fonti rinnovabili.
Ultimi commenti
buffon sei il numero uno del pianeta terra
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!