Ammontano a oltre 9 miliardi di euro le risorse per la sanità emiliano-romagnola previste dal pacchetto bilancio 2024, la manovra economico-finanziaria della Regione Emilia-Romagna per il prossimo anno che è stata discussa martedì 12 dicembre nel corso della commissione regionale per le politiche per la salute.
La sanità si conferma dunque come la principale voce del bilancio regionale: tra le novità, l’aumento di 500.000 euro del Fondo per la non autosufficienza e i 100.000 euro necessari per l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale delle persone senza fissa dimora, che potranno così avere il medico di base e non dovranno più rivolgersi direttamente ai pronto soccorso; si segnalano, inoltre, gli 8,5 milioni per l’esenzione dal ticket per le prime visite per le famiglie numerose.
“Nonostante i problemi e i mancati fondi statali nel 2023, con buona pace di chi sperava diversamente, la nostra sanità chiuderà in pareggio e questo avverrà grazie ai risparmi (pari a oltre 300 milioni di euro) sui costi di gestione ottenuti utilizzando Intercenter”, ha spiegato l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini.
La nota di aggiornamento al Documento di programmazione economica, secondo la relatrice di maggioranza alla Nadef Palma Costi (Pd), “sottolinea soprattutto l’impegno per le zone alluvionate e le imprese, in un quadro dove la finanza pubblica è caratterizzata dalle scelte accentratrici del governo e dalla richiesta di rivedere le scelte su oltre 600 milioni del Pnrr senza sapere però cosa il governo vuole cambiare. Si tratta di un quadro di confusione che non aiuta: bene fa la Regione a promuovere un piano di investimenti da 24 miliardi, di cui una parte importante riguarda la sanità, ma faccio presente che i fondi stanziati dal governo per la sanità sono insufficienti”.
Per la relatrice di minoranza Maura Catellani (Lega), invece, si tratta di “una nota di aggiornamento più povera che in passato, un libro dei sogni dove si parla sempre delle stesse cose negli stessi termini come se non ci fossero dei problemi, a partire proprio dalla sanità. Sulla sanità servirebbero scelte chiare, ma leggiamo solo impegni”.
Il dibattito sul pacchetto bilancio, ha rilanciato il consigliere regionale leghista Marchetti, “sembra solo di carattere nazionale. Si parla molto del governo mentre non si dice cosa la Regione vuole fare sulla sanità, e la maggioranza si dimentica di dire che il governo ha previsto un aumento di 3 miliardi per la sanità pubblica: questo basta per smentire la storiella per cui siamo di fronte a un governo ‘brutto, sporco e cattivo’ che toglie soldi alla sanità”. Marchetti ha quindi sottolineato come “dagli obiettivi della Regione è scomparso quello di riforma del Servizio sanitario regionale”.
Per il relatore di maggioranza al bilancio Luca Sabattini (Pd), tuttavia, “c’è preoccupazione per la situazione della sanità: i tre miliardi previsti dalla finanziaria nazionale sono insufficienti, la Regione sta facendo la propria parte nonostante il governo abbia imposto alle Regioni l’obbligo di trasferire 45 milioni allo Stato. Servirebbe invece un federalismo finanziario sempre più spinto, ma il governo drena risorse dalle Regioni per il contenimento del debito pubblico. L’Italia è il paese dell’Ue con il più basso rapporto tra spesa sanitaria e Pil”.
Di diverso avviso il relatore di minoranza Stefano Bargi (Lega), secondo il quale “mancano scelte strutturali, a fronte dei tanti problemi che ci sono servirebbe un cambio di passo che non c’è: si prosegue su un modello consolidato ignorando la realtà in cui viviamo. Proprio sul tema sanità si stanno rinviando da tempo scelte importanti”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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