La lunga strada per superare la pandemia di nuovo coronavirus non è ancora terminata, ma anche una volta che l’impatto del virus Sars-Cov-2 sarà attenuato ogni comunità dovrà fare i conti con le ferite che il Covid-19 ha già lasciato sulla vita economica e sociale dei cittadini. Con questa consapevolezza lunedì 15 marzo la giunta comunale di Reggio ha presentato il bilancio di previsione 2021, che sarà discusso e votato nelle prossime settimane in consiglio comunale.
Gli orientamenti contenuti nello strumento di programmazione prevedono l’assenza di nuova tassazione per i cittadini e per le aziende, l’incremento delle risorse destinate a sanità e welfare (16,3 milioni di euro in più, +2,4% rispetto al 2020), 21,5 milioni per il Fondo per la non autosufficienza e 1,74 milioni (+76,2% rispetto al 2020) per il Fondo povertà, l’incremento delle risorse per le politiche educative (28,5 milioni di euro, +10,5% rispetto al 2020), il mantenimento delle risorse ai servizi pubblici e un forte impulso agli investimenti, che nel 2021 potranno contare su volume totale di 118.596.070 euro, comprensivi delle opere in corso (+71% rispetto all’anno precedente) – a cui si aggiungono 9,1 milioni dei project finanancig per le scuole e il laboratorio ambientale. Sono previsti inoltre investimenti per oltre 55 milioni nel 2022 e di 22,4 milioni nel 2023.
L’impulso agli investimenti sarà finanziato attraverso quattro voci principali: risorse proprie del Comune (12%), indebitamento (36%), avanzo e fondo pluriennale vincolati (21%), contributi (31%).
La spesa corrente complessiva è stata stimata in 190 milioni. La manovra è stata costruita attivando razionalizzazioni ed economie da parte del Comune, liberando risorse proprie per fronteggiare le ulteriori difficoltà generate da una flessione dei trasferimenti statali, che ad oggi secondo il Comune “non risultano essere adeguati a fronteggiare le conseguenze della crisi innescata dall’epidemia”.
A fronte degli oltre 45 milioni di trasferimenti del 2020, infatti, la previsione per il 2021 è di poco più di 35 milioni, con una diminuzione del 28,1%. Allo stesso tempo il trend dei proventi derivanti dalle concessioni edilizie è al di sotto delle medie del decennio precedente: la quota da destinare alla spesa corrente nel 2021 ammonta a 550mila euro.
Per il 2021 sono stati adottati nuovi obiettivi strategici, in linea con Agenda 2030, e in base a questi obiettivi sono state allocate le risorse.
Città del capitale sociale: 40.685.510 euro. Questo indirizzo delinea azioni, priorità e interventi per il rafforzamento di un sistema integrato di servizi a sostegno delle persone e delle famiglie. L’indirizzo racchiude le politiche per una città senza barriere, partecipata, inclusiva, il contrasto alle diseguaglianze e alla povertà, la tutela di salute e benessere; vi rientrano inoltre anche le politiche per la sicurezza urbana rivolte al conseguimento di una civile convivenza tra i cittadini, favorendo azioni per migliorare la vivibilità dei quartieri e per contrastare l’illegalità.
Città dell’educazione e della conoscenza: 54.200.600 euro. In questo indirizzo rientrano le attività e i progetti per garantire un’ampia offerta di servizi educativi e scolastici. Il Comune di Reggio intende dare risalto alle giovani generazioni, promuovendo la cultura e la creatività, valorizzando i luoghi e gli spazi della città per rafforzare relazioni e favorire scambi di esperienze, promuovendo la cultura dello sport e rafforzando le iniziative per la promozione delle diversità culturali e delle pari opportunità.
Città della transizione ecologica: 113.242.200 euro. L’indirizzo comprende le politiche per la sostenibilità, l’ambiente e la mobilità, quindi consumo e produzione responsabili, contrasto ai cambiamenti climatici, energia pulita e accessibile. I progetti sono mirati a contrastare l’inquinamento atmosferico, a potenziare la dotazione di verde urbano, a migliorare la sicurezza stradale, a incentivare la mobilità ciclabile e a potenziare la manutenzione delle aree pubbliche; l’indirizzo comprende inoltre le politiche di rigenerazione urbana che puntano a migliorare la città con interventi di riqualificazione in centro storico e nei quartieri.
Città dell’attrattività e dell’internazionalizzazione: 11 milioni di euro. L’indirizzo comprende le politiche per promuovere gli elementi distintivi della città e il suo territorio a livello nazionale, europeo e internazionale. Rientrano in questo indirizzo le politiche di promozione turistica, le iniziative di valorizzazione del centro storico, gli interventi e i progetti turistico-culturali. La capacità di creare e mantenere relazioni internazionali con altri paesi, secondo il Comune, “può generare nuove traiettorie e sinergie con il mondo produttivo, rendendo la città più pronta al confronto con nuovi mercati e più aperta al cambiamento e all’innovazione”.
Città dell’economia, del lavoro e dell’innovazione: 18 milioni di euro. L’indirizzo comprende le politiche a sostegno del lavoro e delle imprese: diffondere informazioni tecnologiche, implementare le dotazioni infrastrutturali (logistiche, tecniche e tecnologiche) e attivare servizi a supporto delle imprese (laboratori, azioni di marketing, prodotti finanziari, etc.) per contribuire a rafforzare il tessuto economico della città; sviluppare le competenze distintive del sistema economico locale per attrarre talenti e imprese. Per rendere la città smart si punta sulla diffusione delle competenze e delle tecnologie digitali.
Innovazione in Comune: 117.519.000 euro. In questo indirizzo rientrano le politiche per migliorare l’efficienza della macchina amministrativa sia al suo interno, sia verso i cittadini e le imprese. L’obiettivo è quello di implementare l’uso di strumenti e tecnologie informatiche, migliorare l’organizzazione del personale, rafforzare la comunicazione con la città, valorizzare le risorse, razionalizzare le spese, contrastare la lotta all’evasione fiscale e garantire il rispetto della legalità e della trasparenza.
Tra le azioni previste, gli sgravi sulla Tari: 200mila euro (con un incremento del fondo di 50mila euro rispetto al 2020) per i nuclei familiari con Isee fino a 12.500 euro (da ridurre proporzionalmente se le richieste di agevolazioni supereranno i 200mila euro) e 350mila euro per le agevolazioni per le utenze non domestiche soggette a chiusura o limitazione dell’attività causa Covid. Si aggiungono ai 700mila euro impegnati nel 2020 e che saranno riconosciuti con la prima rata del 2021.
Per quanto riguarda la mobilità, invece, nel triennio 2021-2023 sono previsti 9 milioni per l’attuazione del Pums (Piano urbano per la mobilità sostenibile) e gli interventi di riorganizzazione della mobilità, 10,3 milioni per il completamento della rete ciclabile e per la manutenzione e la messa in sicurezza di percorsi ciclopedonali, 12,7 milioni per la riqualificazione e la riorganizzazione della viabilità.
Sul fronte della sostenibilità, nel triennio 2021-2023 sono pronti 8,58 milioni per la riqualificazione e l’implementazione del verde cittadino. Sul capitolo sport – sempre per lo stesso triennio – ci sono 6,7 milioni per il potenziamento e l’ammodernamento degli impianti sportivi. Per la cultura, invece, tra il 2021 e il 2023 saranno a disposizione 3,42 milioni per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sui beni culturali.
Nel medesimo triennio la cura della città potrà contare su 13,7 milioni per interventi sulle strutture scolastiche, 1,4 milioni per interventi di manutenzione in centro storico e negli altri quartieri, 14,2 milioni per la riqualificazione di strutture di welfare e housing sociale. È confermato in 28.674.520 euro il valore dei trasferimenti agli organismi partecipati dal Comune.
La manovra sulle entrate non prevede nessun aumento per il 2021 per quanto riguarda l’addizionale comunale all’Irpef e il mantenimento dell’esenzione fino a 15mila euro (l’esenzione più alta in Emilia-Romagna) e della progressività dell’imposta.
Sarà introdotto il nuovo Canone patrimoniale unico, istituito da una legge nazionale lo scorso primo gennaio: comprende la tassa e il canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, l’imposta comunale sulla pubblicità e per il diritto sulle pubbliche affissioni, il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari e il canone applicato limitatamente alle strade di pertinenza dei Comuni e delle Province. Il gettito previsto di 4,98 milioni di euro è formulato in modo da assicurare un ammontare pari a quello dei canoni e dei tributi che sono stati sostituiti dal nuovo Cpu: non è dunque previsto alcun aumento per il 2021.
A fine anno sarà introdotta anche l’imposta di soggiorno, a carico dei visitatori della città: era stata già prevista dal bilancio 2020, ma poi era stata sospesa a causa della sopraggiunta pandemia. Si prevede che nel 2021 possa portare maggiori entrate per 100mila euro. Il regolamento dell’imposta è ancora in fase di redazione ed è in costituzione il tavolo di lavoro con le associazioni di categoria interessate.
“Si tratta di un bilancio che non può prescindere dalla situazione di emergenza sanitaria del 2020 e tuttora in corso, una situazione che ha inciso notevolmente a livello sociale, con l’incremento della povertà in città e che ha condizionato e ispirato le nostre scelte e i nostri progetti”, ha spiegato il sindaco Luca Vecchi: “Quello che presentiamo è quindi un bilancio di comunità e per la comunità, legato alla volontà di non lasciare indietro nessuno, di investire sulle componenti più deboli, sui disabili, sulle politiche educative, sulle fragilità in generale. Abbiamo inoltre scelto di non tagliare la cultura, di sostenere le società sportive, di confermare i servizi tradizionali e di pensarne di nuovi. Allo stesso tempo lo abbiamo pensato anche come un bilancio di rilancio, con importanti investimenti che presenteremo nei prossimi giorni, per fare del 2021 un anno spartiacque in cui si prefigura un’idea di città che guarda al futuro”.
“È un bilancio di cura delle persone, che guarda all’impatto sociale, ma anche a quello psicologico della pandemia” ha aggiunto l’assessore comunale al bilancio e al welfare Daniele Marchi: “I dati testimoniano la persistente presenza di difficoltà economica delle famiglie, con quasi 7.500 richieste di buoni spesa alimentari e il raddoppio della distribuzione di pacchi di cibo da parte della rete dei centri di ascolto e di aiuto. L’emergenza rispetto a queste fragilità deve quindi essere una nostra priorità, nonostante ancora non si sappia quali saranno realmente e concretamente i trasferimenti da parte dello Stato. Se guardiamo alle cifre possiamo vedere come un terzo del bilancio sia legato alle spese di struttura, un terzo alla cura delle persone, mentre un altro terzo è destinato a progetti per la transizione ecologica e la sostenibilità. La città resiste nel presente e non rinuncia al proprio futuro”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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