Un’altra bambina, 10 anni, potrà riabbracciare la sua famiglia naturale. La vicenda che rientra nell’inchiesta “Angeli e Demoni” condotta dalla Procura di Reggio Emilia, era iniziata con una telefonata alla nonna da parte degli operatori: ” “Non venga più a prendere sua nipote a scuola, non ce n’è bisogno: la bambina è stata trasferita in un altro istituto e ora penseremo noi a tutto. Non vivrà più con lei”. La nonna aveva preso in affido la nipote dal figlio diciassettenne e dalla compagna di soli quattordici anni. I genitori erano stati ritenuti dagli psicologi giovani e immaturi per potere esercitare il ruolo genitoriale.
E la coppia, riportano le carte, si sciolse tre anni dopo la nascita della bimba e i servizi sociali decisero doveva vivere dalla nonna, fino a quando non stabilirono che neppure li poteva stare al sicuro. Le prove sarebbero state fornite da un disegno che agli psicologi avrebbe suggerito che la bimba era vittima di abusi. Lo stesso disegno che ora, stando all’accusa, sarebbe stato modificato da una psicoterapeuta.
La bambina prima fu ospite in casa-famiglia e, poi, data in affido ad una coppia di sconosciuti. La nonna denunciò il caso ai carabinieri.
Mio Dio, quello che sta emergendo da questa storia è semplicemente ABERRANTE!!! Io da padre e, adesso nonno, non riesco a capacitarmi della superficialità usata verso queste famiglie e verso i bambini. Mi auguro che questa gentaglia venga allontanata per sempre dal lavoro e dal dolore che hanno arrecato!!!! 😡😡😡😡
Se molto faticosamente accantono per un attimo l’ ipotesi della malafede ideologica come motore degli orribili atti dei servizi sociali, non posso che individuare la profonda ignoranza come causa alternativa. Gli psicologi implicati di sicuro non conoscono il caposaldo teorico che deve essere alla base di ogni diagnosi (anche di abuso): il teorema di Bayes. Un laureato in lettere (!) come Foti non credo padroneggi nemmeno le minime basi di logica e di matematica.