Sciopero confermato per le pompe di benzina mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio prossimi. L’incontro con il governo non ha risolto la situazione. I sindacati, appena usciti dal ministero, si sono detti “delusi e su posizioni distanti”.
I gestori delle stazioni di servizio contestano i contenuti del decreto e nei giorni scorsi avevano proclamato lo sciopero, salvo poi congelarlo in attesa del confronto con l’esecutivo.
“Dall’incontro di questa mattina non sono arrivati elementi migliorativi, anzi semmai sono peggiorate le condizioni”, così un esponente della Fegica, mentre dalla Figisc si aggiunge: “Il tavolo ha confermato che per il governo la nostra è una categoria da mettere sotto osservazione con un cartello, come nel Medioevo”. Secondo il presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi “il messaggio che resta è che siamo una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo: lo sciopero è confermato – aggiunge – ma fino all’ultimo momento siamo disponibili a vedere se troviamo margini di manovra”.
Lo sciopero dei distributori di carburante del 24-26 gennaio riguarderà anche anche gli impianti self-service, ma assicurerà i servizi minimi essenziali. Lo comunicano gli organizzatori Faib, Fegica, Figisc-Anisa in conferenza stampa. Potrebbero restare aperti, anticipano, gli impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere. La protesta durerà 48 ore a partire dalle 19 del 24 gennaio.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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