Arriva dal prossimo primo agosto il cartellone che i benzinai dovranno esporre per informare gli automobilisti dei prezzi praticati dall’impianto.
Pena una sanzione (ridotta nel cammino parlamentare) che va da 200 a 2.000 euro secondo il fatturato. Dopo 4 violazioni dell’obbligo scatta la sospensione dell’attività.
La misura, stabilita dal governo con il decreto varato quando i prezzi superavano abbondantemente i 2 euro al litro in alcuni impianti, non ha però incontrato il plauso di molti. Ed oggi ribadiscono i propri dubbi sia l’Antitrust, sia l’unione petrolifera (Unem). Ma anche i consumatori avanzano molte perplessità. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy intanto, in vista del prossimo 1 agosto, data in cui entrerà in vigore l’obbligo di esposizione dei prezzi medi da parte dei gestori degli impianti di distribuzione di carburante, ha emanato una circolare per fornire maggiori chiarimenti sulle modalità di attuazione previste dal decreto ministeriale 31 marzo 2023.
I dati aggregati (nazionali per i distributori su autostrade e regionali per gli altri) verranno resi disponibili online, in formato aperto, ogni mattina in una sezione dedicata del sito Mimit. E maggiori indicazioni sono disposte sul successivo obbligo di esposizione nei distributori e sulle caratteristiche e modalità per i cartelloni, lasciando tuttavia agli operatori una libertà di posizionamento, nei limiti del codice della strada. Bene, secondo il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, “tutto ciò che favorisce la trasparenza e la semplificazione nella comunicazione dei prezzi ai consumatori, ma il faro va puntato sulle speculazioni che avvengono prima dell’arrivo dei carburanti ai distributori”. Anche per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi “Qualsiasi incremento della trasparenza sul fronte dei prezzi dei carburanti è positiva, ma le misure previste dal Governo da sole non bastano a far scendere i listini alla pompa e contrastare le speculazioni”.
Serve la definizione di un “prezzo anomalo”. “In relazione ai nuovi cartelli con i prezzi medi, regionali per la rete ordinaria e nazionali per quella autostradale, che entreranno in vigore dal 1° agosto, – scrive l’Unem – l’Antitrust ha confermato le proprie perplessità, già anticipate nel corso della sua audizione alla Camera del gennaio scorso, da noi pienamente condivise e ribadite anche in occasione della nostra recente Assemblea annuale, evidenziando come tali cartelli non risultino di particolare utilità per i consumatori, anzi potrebbero arrecare un pregiudizio per la concorrenza”. E infatti l’Antitrust spiega: “recenti previsioni normative sono da apprezzare nella misura in cui consentono taluni miglioramenti, in particolare la possibilità per l’utente di impostare una ricerca sulla base di propri criteri di scelta, mentre altre misure ivi previste, specificamente la pubblicizzazione di prezzi medi rispetto ad ampie aree geografiche, non risultano di particolare utilità per i consumatori oltre a prestarsi ad un potenziale utilizzo da parte delle imprese come prezzo focale, in possibile pregiudizio per la concorrenza”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]