Stanziamenti a breve termine per il caro-bollette e a medio-lungo termine per aiutare le imprese emiliane romagnole a diventare energeticamente autosufficienti grazie alle rinnovabili: è l’impegno messo in campo dalle Bcc dell’Emilia Romagna – forti anche dei risultati positivi dell’ultimo anno – per sostenere il tessuto economico e le famiglie. Da Rimini, nel corso del convegno delle Federazioni delle banche di credito cooperativo dell’Emilia-Romagna, che si è tenuto oggi al Gran Hotel, il presidente Mauro Fabbretti spiega che l’andamento degli istituti del credito cooperativo regionale registra un primo semestre molto positivo: “Le nostre banche – sottolinea – coprono l’80% del nostro territorio da Piacenza a Rimini, hanno 143mila soci, in incremento rispetto l’anno scorso “con 6mila soci in più rispetto al primo semestre del 2021. In crescita anche il credito concesso a privati e imprese che nel primo semestre dell’anno ha superato i 13 miliardi di euro, “quello che è cresciuto – puntualizza – è quindi l’aiuto che diamo a famiglie e aziende dei nostri territori”.
Al 30 giugno 2022 l’utile netto è di 107,1 milioni di euro.
“Un sistema che finanzia le imprese – artigianato, agricoltura e turismo – con quote di impieghi di oltre il 24%”, mentre proprio “a Rimini e provincia raggiungiamo per l’agricoltura il 40% e per il turismo il 46%”. In sostanza, “si consolida la nostra presenza sul territorio specialmente in un periodo in cui abbiamo attraversato prima la pandemia, ora la crisi energetica – sottolinea il numero uno delle Bcc dell’Emilia Romagna – le nostre sono banche anticicliche e nei periodi di crisi contribuiscono al sostegno del territorio”. Su questa strada, “il bilancio positivo ci permette di affrontare la sfida che sta arrivando”.
“Con il caro-prezzi e la mancanza delle materie prime le aziende subiranno difficoltà e vanno assistite”, rimarca Fabbretti. In particolare, il sostegno si concretizza in piani dedicati, “con plafond a breve termine per la spesa delle bollette – chiarisce – plafond messo a disposizione da ogni banca, per cercare di dare liquidità e diluire l’impegno finanziario nel tempo”. Inoltre, sono attuati anche “plafond a medio-lungo termine – prosegue – un accompagnamento alla transizione energetica per rendere le imprese autosufficienti dal punto di vista delle rinnovabili, risorse per assecondare questo processo di sostenibilità”.
Questo impegno, che caratterizza le Bcc come banche di comunità, si conferma con il mantenimento di sportelli sul territorio. “Noi siamo in controtendenza con lo spopolamento degli sportelli – sottolinea Fabbretti – dal 2008 a livello nazionale erano circa 30mila, a fine 2021 23mila”. E la maggiore decurtazione, spiega, si è registrata proprio “nei territori più marginali dell’entroterra, che ne hanno pagato le conseguenze e dove l’economia ha rallentato”. In questo processo, le Bcc al contrario “hanno mantenuto i presidi territoriali – sottolinea – abbiamo oltre 700 comuni con un unico nostro sportello”.
A fronte di questo servizio per la comunità, la Federazione chiede all’Europa di assecondare la proporzionalità delle norme sui piccoli istituti “per consentirci di essere ancora più presenti”. Su questo punto c’è il sostegno della Regione Emilia-Romagna: l’Assemblea legislativa ha infatti accolto un emendamento in questo senso. Infine, il credito cooperativo guarda anche al nuovo governo: “Siamo fiduciosi che qualsiasi nuovo governo segua quelle che sono le necessità del paese – manda a dire Fabbretti – ci sono necessità urgenti legate al tema dell’energia, quindi guardiamo con rispetto e cerchiamo di dare la nostra collaborazione”.
L’assessore Colla: la Regione Emilia Romagna e la Bcc contro le specupazioni
“La Regione Emilia-Romagna e le banche di credito cooperativo sono contro le speculazioni che stanno mettendo in ginocchio il sistema economico europeo, ma anche famiglie, imprese dei nostri territori”, così Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico e green economy della Regione Emilia-Romagna, interviene oggi al Grand hotel di Rimini nel corso del convegno della Federazione regionale delle Banche di credito cooperativo. “La velocità di azione in questa fase è decisiva – spiega infatti – ci sono imprese che hanno ordini ma non riescono a produrre per gli aumenti dei costi, mai visto un paradosso di tale portata”. Occorre intervenire subito dunque, “partendo dalla proroga degli sgravi in scadenza a fine anno – evidenzia – e prevedendo il congelamento dei mutui come avvenuto durante il Covid”
Gardini (Confcooperative): a rischio 300.000 imprese
“Le Banche di Credito cooperativo possono svolgere un ruolo importante nell’accompagnare le imprese nella transizione ecologica, un percorso dove non servono interventi punitivi, ma azioni di sostegno e supporto. In particolare in questa fase in cui, a causa del caro-bollette e dell’inflazione, sono a rischio 300.000 imprese”. A dirlo è Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, nel corso del convegno della Federazione dell’Emilia-Romagna delle Banche di credito cooperativo che si è tenuto oggi al Gran hotel di Rimini.
“Dall’ultima indagine Censis- Confcooperative, di pochi giorni fa, oltre 300mila imprese sono a rischio- rivela- di queste, 100mila sono oltre la soglia di sopravvivenza e le altre 200mila sono a rischio anche a causa di questa forte spinta inflazionistica del caro-bolletta”. Il tema dell’energia dunque “continua a porre fuori mercato buona parte delle imprese”, puntualizza. In questa direzione, “la sostenibilità è un impegno per tutti, non solo per qualcuno- prosegue Gardini- e qui è fondamentale il ruolo anche delle banche, in un contesto in cui non saranno più finanziabili le imprese che escono fuori da questo progetto di sostenibilità”. Ecco perché “prima di punire, bisogna educare e accompagnare le imprese- conclude Gardini- e il ruolo delle banche è anche questo”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]