Sempre sulla notte di terrore al Pronto soccorso di Guastalla intervengono anche i vertici reggiani di Azione (il segretario provinciale Claudio Guidetti e la vice Stefania Portioli) proponendo un tavolo di confronto a Guastalla tra i comuni dell’Unione Bassa reggiana e le forze politiche e le forze dell’ordine per creare una visione comune per affrontare la tematica della sicurezza nella Sanità a livello locale.
“L’evento dell’altra notte avvenuto al pronto soccorso di Guastalla va considerato in un contesto più ampio – scrivono Guidetti e Portioli – Diversi sono gli episodi di violenza all’interno del pronto soccorso riscontrati nell’ultimo periodo sia negli ospedali della città così come in quelli della provincia. Questi eventi mettono a serio rischio il personale ospedaliero così come i pazienti presenti in attesa e spesso terminano con scontri fisici e con danni a macchinari e infrastrutture. L’intero sistema subisce danni economici ma soprattutto sociali che spesso non vengono presi in considerazione. I costi economici richiedono alle Asl di riferimento di dedicare risorse preziose alla rimessa in operatività di tali strutture. Risorse già scarse che dovrebbero invece essere destinare all’efficientamento della struttura e dell’organizzazione. I costi sociali e immateriali di tali eventi sono ingenti e di lungo periodo. Chi si trova a vivere questi episodi spesso deve nascondersi o proteggersi nel suo stesso luogo di lavoro non avendo strumenti e aiuto immediato e mettendo a rischio anche la propria vita. Ritrovare la passione nell’assistere i pazienti e continuare a riporre fiducia in un’ambiente poco sicuro diventa una difficoltà da aggiungere alle tante che hanno coinvolto il personale ospedaliero in questi ultimi anni. L’insicurezza in questi luoghi della salute può diventare un’ulteriore e forte dissuasione per medici e infermieri ma anche per OSS e i tanti volontari che prestano il loro tempo per servizi di ambulanza e nelle associazioni collegate. Sono da considerare anche i tantissimi operatori che ogni giorno si muovono sul nostro territorio per servizi infermieristici o di supporto che entrano nelle case di pazienti e spesso affrontano situazioni delicate in completa solitudine. Il sistema sanitario deve essere supportato e ha bisogno di tutti non potendo permettersi di perdere altre risorse umane ed essere un ulteriore ragione di sfiducia nello Stato e nelle istituzioni”.
“Il tema della sicurezza nei servizi alla salute è chiaro che necessita di un urgente confronto. Si deve rafforzare un dialogo mirato e collettivo partendo dalle attuali esigenze e dai fatti del territorio e il nostro sistema sanitario va certamente supportato con maggiori risorse economiche e di persone – concludono – Adesso è però necessario dare risposte chiare e intraprendere azioni mirate sul tema della sicurezza nei luoghi della salute a livello locale. Guastalla è sede dell’ospedale così come di tanti servizi di emergenza anche per i comuni limitrofi riguardando una popolazione complessiva di circa 72.000 abitanti. Guastalla è capo distretto e può certamente essere l’attore che promuova un dialogo tra i comuni dell’Unione Bassa Reggiana insieme a tutti gli stakeholders dell’area coinvolgendo i sindacati ma anche le forze politiche e le forze dell’ordine. Un tavolo dedicato a gestire questa situazione e che rimanga per confronti successivi sulle tematiche legate alla sicurezza deve essere il primo passo per creare una visione partecipata di futuro e dimostrazione la un’occasione di miglioramento.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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