Il direttivo provinciale di Azione Reggio Emilia “legge con stupore l’intervista rilasciata dall’ex pm Roberto Pennisi e il comunicato dell’Ordine professionale degli avvocati resi noti negli ultimi giorni.
Azione Reggio si è sempre schierata a favore della legalità e della trasparenza nelle istituzioni. Principio fondamentale di un partito liberale è tuttavia il garantismo e l’avversione per la politica del sospetto.
Da questo punto di vista non si comprende per quale ragione il dott. Pennisi abbia rilasciato dichiarazioni a testate giornalistiche solo ora che è in pensione e non abbia denunciato tali fatti al Consiglio Superiore della Magistratura durante il suo mandato, peraltro senza indicare nomi e cognomi di soggetti presuntivamente coinvolti.
Leggiamo poi la dichiarazione di “cauto disappunto” del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia e non possiamo che aderire all’appello da questo fatto ai principi costituzionali di imparzialità, autonomia e indipendenza della magistratura.
Non comprendiamo però per quale motivo il richiamo a valori così importanti sia stato fatto sulla base di dichiarazioni tanto generiche fatte da chi oggi è un privato cittadino e soprattutto non comprendiamo come l’Ordine degli Avvocati possa qualificarle ed elevarle al livello di “rivelazioni”, atteso che detto termine può essere riferito solo a fatti specifici accertati e non a convincimenti od opinioni non contestualizzati di una sola persona, a meno di ritenere che un Organo Istituzionale possa pronunciarsi per “partito preso”.
Ci chiediamo quindi se la Camera Penale di Reggio Emilia, garante dei diritti e del giusto processo, avalli tale infelice presa di posizione che pare avere una chiara e imprudente finalità di carattere politico”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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