A diversi mesi dall’avvio dell’inchiesta “Angeli e Demoni” della procura di Reggio, mirata a far luce sulle presunte anomalie negli affidamenti di minori nel sistema dei servizi sociali della val d’Enza e che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 24 persone (l’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 30 ottobre), arriva un primo timido dietrofront del Movimento 5 Stelle sul tema Bibbiano, il paese reggiano finito al centro delle cronache nazionali ma diventato allo stesso tempo anche un’arma di battaglia politica, in particolare usata dai pentastellati e dalle destre contro il Partito Democratico nelle settimane di campagna elettorale che hanno portato alle elezioni regionali dello scorso gennaio in Emilia-Romagna.
Giovedì 20 agosto, in un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera, il reggente dei Cinque Stelle Vito Crimi si è lasciato andare a una parziale (quanto tardiva) autocritica: “Forse abbiamo esagerato nel generalizzare fatti specifici attribuendoli a tutto il Pd”, ha detto l’esponente M5S rispondendo a una domanda del giornalista sulle possibili scuse da parte del Movimento per aver bollato il Pd come “il partito di Bibbiano”.
Un timido dietrofront che arriva pochi giorni dopo la votazione online sul portale Rousseau con la quale gli iscritti certificati del Movimento si sono espressi a favore (59,9% di sì) della possibilità – finora un vero e proprio tabù per i grillini – di alleanze alle elezioni comunali non solo con le liste civiche (novità già sancita da un’analoga votazione nel luglio del 2019) ma anche con altri partiti tradizionali; e, sempre sul fronte delle alleanze, pochi giorni dopo l’annuncio di Pd e Movimento 5 Stelle sulla remissione delle querele sporte reciprocamente negli ultimi anni dagli esponenti dei due partiti.
Ma la pax romana non pare aver raggiunto la provincia di Reggio: subito dopo l’esito della consultazione su Rousseau, infatti, i consiglieri comunali reggiani del M5S Gianni Bertucci, Fabrizio Aguzzoli e Paola Soragni hanno allontanato la possibilità di eventuali accordi: “C’è scritto possibilità, non obbligo o accordo generalizzato con una singola forza”, specificando che “a Reggio non cambia nulla, rimaniamo alternativi al Pd e a chi governa (male) questo Comune e pensiamo che si debba dare un’alternativa pienamente democratica alla città del Tricolore”.
Sul fronte opposto, invece, il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti (Pd), indagato per reati amministrativi nell’inchiesta “Angeli e demoni”, non pare affatto intenzionato a ritirare la querela presentata contro l’ex capo politico del Movimento Luigi Di Maio – che il 27 giugno dello scorso anno pubblicò sui propri canali social un post in cui compariva la foto del primo cittadino reggiano con la scritta “arrestato”, il simbolo del Pd e la frase: “Affari con i bambini tolti ai genitori” – e altri esponenti dei Cinque Stelle, autori di commenti ritenuti offensivi e diffamatori.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]