Aragona (FdI): a breve il nostro candidato

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Tre domande a… Alessandro Aragona, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia di Reggio Emilia.

Alessandro Aragona ci stiamo avvicinando alle elezioni amministrative di giugno, quale sarà il vostro candidato sindaco per il comune di Reggio Emilia?
Per questa risposta dovremo attendere ancora qualche giorno. Siamo nella settimana decisiva, contiamo di sciogliere il nodo a strettissimo giro.

Quali sarebbero le priorità da affrontare nel caso di una vostra vittoria alle elezioni amministrative?
Sicurezza, viabilità, centro storico. Ma anche partecipazione. Ereditiamo una situazione pesantissima sotto il profilo del presidio del territorio e della lotta alla criminalità, dovuta a una sottovalutazione politica del problema che grida vendetta. La viabilità cittadina, in barba alle tanto sbandierate politiche green e alla sostenibilità ambientale, è al collasso. Gli interventi messi in campo in questi anni nel migliore dei casi non hanno avuto nessun impatto sul traffico e l’inquinamento, nel peggiore sono stati evidentemente considerati come non prioritari e quindi rimandabili. Si pensi solo alla via Emilia bis. In centro ci viene lasciato un deserto, e ci attende un duro lavoro di riqualificazione e valorizzazione per rimediare a scelte incomprensibili e a occasioni perse, come il Mercato coperto. Faremo tutto ripartendo dall’ascolto dei cittadini. Parlando poi dei quartieri, con noi nessuno si sveglierà al mattino trovando, dal nulla, un’antenna sotto casa senza sapere niente.

 Che cosa pensate delle istituzioni culturali di Reggio Emilia?
Se è vero che alcune istituzioni culturali cittadine hanno al loro interno anche buone competenze, molto è però mancato negli ultimi dieci anni. La totale autoreferenzialità amministrativa ha azzerato ogni capacità di coinvolgere energie, esperienze e professionalità di cui la città è piena, ma che non sono mai state coinvolte nei processi decisionali. Il risultato è una progettualità scarsa e qualitativamente scadente, con alcuni settori, si pensi al turismo e al marketing territoriale, in cui siamo rimasti indietro anni luce rispetto ad altre realtà, più capaci di valorizzare brand e storie locali.

 




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