Approvato in Regione il piano straordinario per gli alloggi Erp: in arrivo 10 milioni di euro

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L’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato – con l’astensione delle opposizioni – il piano straordinario 2020-2022 per il recupero e l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp). L’obiettivo della giunta, come ha sottolineato l’assessore regionale al welfare Elly Schlein, è quello di assegnare almeno un terzo degli alloggi attualmente sfitti e che hanno bisogno di manutenzione: “Ci aspettiamo una coda lunga della pandemia e dobbiamo fare in modo che nessuno resti indietro”. Per questo motivo sono stati stanziati 10 milioni di euro per i primi interventi del 2020.

Il provvedimento, tuttavia, non ha convinto le minoranze. Per Simone Pelloni (Lega) “tra la narrazione del provvedimento e l’effettiva efficacia c’è un sostanziale discostamento. Si parla di 10 milioni solo nel 2020, non 10 milioni per ogni anno”. Secondo Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) “a vedere i dati forniti dall’osservatorio regionale, il patrimonio Erp è di oltre 55mila alloggi e poco più di 49mila occupati, gestiti al 90% da Acer. Si tratta di 7mila alloggi liberi: immaginiamo cosa ci vorrebbe per sistemare gli alloggi, altro che 10 milioni”.

Per Valentina Castaldini (Forza Italia) “ci dovrebbero ringraziare per l’apertura di credito che stiamo dando. Questo è un pacchetto di cui si sa poco, non parlerei di grande politica edilizia”. Per Michele Facci (Lega) “è una misura che spalmata sull’intero territorio regionale non sposta più di tanto. Non sappiamo i criteri con cui le risorse verranno distribuite”.

Dalla maggioranza, invece, Andrea Costa (Pd) ha spiegato che questi 10 milioni “sono un primo passo, che arriva subito dopo l’emergenza. Il 60% delle famiglie che oggi occupano i 49mila alloggi di edilizia pubblica ha redditi sotto i 7.500 euro e il 34% tra i 7.500 e i 17.500 euro”. Igor Taruffi (ER Coraggiosa) evidenzia: “Quando ci ritroveremo a parlare del bilancio 2021, misureremo le parole e i fatti di ciascuno. Dopo sei mesi dall’insediamento, se contiamo le misure messe in campo possiamo fare un lungo elenco. Dieci milioni di sicuro non risolvono tutti i problemi, ma sono aiuti concreti, arrivati anche in tempi rapidi”.

Per Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) “tra gli effetti post-Covid c’è anche l’aumento del numero delle persone che avranno bisogno di un alloggio”, mentre secondo Federico Amico (ER Coraggiosa) “si va verso l’uscita dalle fragilità, dunque è un intervento che deve essere salutato con positività”. Ma per Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) “non c’è alcun tipo di visione, portare avanti questo provvedimento come se fosse un toccasana non è corretto”. Per Silvia Zamboni (Europa Verde), infine, “il problema è quello delle risorse, ma auspichiamo che aumentino”.

L’assessora Schlein ha replicato in aula: “Ci siamo risposti a una domanda semplice: cosa è realisticamente possibile fare, vista la pandemia? L’obiettivo di questa misura è far entrare le famiglie negli alloggi entro febbraio 2021. Avremo tempo e modo di intervenire sulla legge, ma il tema era mettere subito in campo risposte efficaci. Non pensiamo alle mura degli alloggi, ma pensiamo ai 500 nuclei che avranno una casa”.