L’assemblea legislativa ha dato il via libera al bilancio di previsione 2021 e al bilancio triennale 2021-2023 della Regione Emilia-Romagna: una manovra complessiva da 12 miliardi e 484 milioni di euro, di cui oltre 9 miliardi per la sanità regionale, con 600 milioni in più rispetto al 2020.
La giunta ha sottolineato la presenza di conti in ordine (-56 milioni l’indebitamento per il prossimo anno), che hanno permesso di lasciare invariate le tasse regionali per il sesto anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso le misure varate: dall’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per le famiglie con almeno due figli al taglio Irap per imprese e attività economiche nei comuni montani, dai mezzi del trasporto pubblico locale gratuiti per gli studenti fino a 19 anni all’abbattimento delle rette dei nidi.
Una manovra che è cresciuta rispetto a quella licenziata dalla giunta Bonaccini poche settimane fa: si sono infatti aggiunte risorse vincolate per 148 milioni nel triennio (99,69 milioni per il 2021, 30,50 milioni per il 2022 e 17,97 milioni per il 2023), risorse statali attribuite soprattutto all’ambito sociale, con un significativo aumento (27,5 milioni in più) per le politiche sociali, interventi per la disabilità, sul fondo regionale per la non autosufficienza (+6,91 milioni) e per i caregiver familiari, senza dimenticare le risorse per il sostegno all’agricoltura e per il trasporto pubblico.
È una cifra senza precedenti quella messa a disposizione per il sistema sanitario e ospedaliero dell’Emilia-Romagna: oltre 9 miliardi di euro nel 2021, 600 milioni in più rispetto a quest’anno, con investimenti già programmati per oltre 340 milioni nel biennio. La rete socio-assistenziale dedicata agli anziani e alle persone con disabilità potrà contare su un fondo regionale per la non autosufficienza tra i più consistenti in Italia, pari nel 2021 a 464 milioni.
Il bilancio ha previsto anche aiuti per 31,8 milioni (aggiuntivi rispetto ai ristori nazionali) agli esercizi commerciali (come bar e ristoranti) e agli operatori (taxisti, noleggio con conducente, piscine, palestre, mondo della cultura) che hanno dovuto sospendere o limitare fortemente le proprie attività in seguito alle ordinanze anti-Covid.
Tra le altre voci, è stata confermata l’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per le famiglie con almeno due figli (8,5 milioni); è previsto un sostegno per i nuclei familiari in difficoltà con il pagamento dell’affitto (11 milioni) e per i servizi educativi 0-6 anni, con fondi ai Comuni per la riduzione o l’azzeramento delle rette dei nidi (31,6 milioni).
È stata estesa agli studenti fino a 19 anni la possibilità di viaggiare gratis su bus e treni regionali, già oggi possibile per gli under 14 (un’operazione da 44 milioni di euro) e sono stati stanziati 28 milioni per borse di studio e benefici garantiti a tutti gli studenti aventi diritto. E ancora: un milione per “Bike to work”, percorsi casa-lavoro in bici, e contributi a fondo perduto alle giovani coppie per l’acquisto o la ristrutturazione di case nei Comuni montani (altri 10 milioni, che si aggiungono a quelli stanziati per la prima volta nel 2020); conferma del taglio dell’Irap per imprese, artigiani, commercianti, professionisti e autonomi nelle aree montane (24 milioni).
E poi 215 milioni per attività produttive, formazione e politiche attive per il lavoro, 45 milioni per l’attrattività di investimenti in Emilia-Romagna e 10 milioni per sostenere il percorso verso un unico sistema fieristico regionale, ritenuto fondamentale per il tessuto economico emiliano-romagnolo.
Ma il bilancio ha previsto anche forti investimenti per dare fondamenta solide alla ripartenza post-Covid: nel triennio sarà disponibile quasi un miliardo e mezzo di risorse regionali – oltre 630 milioni già per il 2021 – in gran parte (82%) senza ricorrere ad alcun indebitamento.
Tra gli interventi previsti tra 2021 e 2023 figurano l’edilizia sanitaria (150 milioni), big data e innovazione digitale (24 milioni per il Tecnopolo di Bologna), l’elettrificazione delle linee ferroviarie regionali (60 milioni), il fondo investimenti per gli enti locali emiliano-romagnoli (80 milioni), il programma straordinario di investimenti per i territori maggiormente colpiti dalla pandemia, i territori montani e le aree interne (40 milioni).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
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