La sigla sindacale Fp-Cgil ha preannunciato l’apertura dello stato di agitazione alla Motorizzazione civile di Modena, denunciando gravi carenze di organico e problemi nell’organizzazione delle attività lavorative. Attualmente sono 23 gli addetti, e non tutti a tempo pieno: due in meno rispetto a un anno fa, quando erano 25, ma ben dieci in meno rispetto alla dotazione organica prevista, pari a 33 persone.
“La situazione è diventata insostenibile”, è l’allarme lanciato dal segretario della Fp-Cgil modenese Fabio De Santis: “La drammatica carenza di organico sta producendo un crescente malessere organizzativo, con conseguente danno sia per i cittadini che per i lavoratori. La mancanza così accentuata di persone sta causando, al contempo, grossi ritardi e squilibri nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Il grosso delle attività è destinato agli esami per le patenti, ma nonostante questo i cittadini non riescono comunque ad avere risposte in tempi brevi”.
La carenza di personale amministrativo, e l’esiguo tempo dedicato a queste attività, stanno inoltre comportando l’accumulo di ritardi per l’espletamento di pratiche come i duplicati delle carte di circolazione e le immatricolazioni, l’emissione di provvedimenti per le revisioni delle patenti e per la revisione dei veicoli pesanti.
Uno squilibrio che, come ha spiegato De Santis, “sta generando rischi da stress da lavoro correlato per i dipendenti, per via del fatto che le pratiche non riescono a essere evase in tempi ragionevoli”.
Nel tavolo sindacale dello scorso 2 novembre la sigla Fp-Cgil, oltre a un aumento dell’organico, ha anche chiesto una revisione della distribuzione dell’attività lavorativa nella direzione di un maggiore equilibrio tra le diverse attività.
Secondo il sindacato, tuttavia, dall’amministrazione non sarebbero arrivate risposte confortanti sul fronte dell’organico e si sarebbe registrata una totale indisponibilità a rendere più equilibrata l’organizzazione delle attività. Per questo motivo nell’assemblea sindacale dell’11 novembre la Fp-Cgil ha incassato il mandato unanime dell’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici per aprire lo stato di agitazione, con il tentativo di conciliazione in Prefettura.
“Questa vertenza ha l’obbiettivo di ottenere delle risposte, a partire da nuove assunzioni, a beneficio sia dei lavoratori che dei cittadini, che si aspettano di ricevere i servizi in tempi brevi. Questa è una di quelle vicende che dimostra quanto stiamo dicendo da anni: una pubblica amministrazione per funzionare ha bisogno di risorse umane. I tagli avvenuti negli anni, e denunciati in solitudine dal sindacato, producono ora queste problematiche, il cui danno si riversa sui cittadini e sui lavoratori. Per questo motivo oggi c’è bisogno di un piano straordinario di assunzioni, per far ripartire la pubblica amministrazione e il Paese”.
Nel caso in cui non si dovesse trovare un accordo soddisfacente con l’amministrazione in Prefettura, lo stato di agitazione proseguirà con il blocco totale degli straordinari a oltranza.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]