All’inizio del mese di luglio BolognaFiere, società proprietaria del marchio, e Modenafiere, società organizzatrice dell’evento, hanno annunciato l’annullamento dell’edizione 2024 di Skipass, il salone del turismo e degli sport invernali di Modena. Nato nel 1994 per iniziativa di Luigi Belluzzi, da un’idea di Tonino Mondini, ideatore di Casa Modena e di Casa Italia ai tempi di Alberto Tomba, l’evento era cresciuto negli anni diventando il lancio annuale della stagione invernale.
A seguito dei profondi cambiamenti intervenuti nel mercato delle attrezzature del settore, hanno spiegato gli organizzatori, sono tuttavia venuti a mancare i presupposti che avevano determinato il successo dell’evento, che nel 2023 aveva fatto registrare circa trentamila presenze in tre giorni.
“I crescenti costi di organizzazione della manifestazione ci avevano già spinto al termine della precedente edizione a verificare con aziende e istituzioni l’opportunità di proseguire con l’iniziativa”, ha spiegato il presidente di ModenaFiere Celso De Scrilli: “A maggio si è dovuto purtroppo prendere atto che non ci sono più le condizioni per organizzare Skipass con una proposta adeguata per espositori e visitatori, tanto meno dal punto di vista imprenditoriale”.
La decisione ha provocato reazioni in tutto il mondo politico e associativo modenese, ed è stata commentata in modo molto articolato soprattutto dal nuovo sindaco di Modena Massimo Mezzetti: “Bisogna fare una premessa ed essere estremamente sinceri, senza prendere in giro nessuno. Nel 2024 i sistemi delle fiere, per essere competitivi, devono lavorare sulla costruzione di reti ampie che siano in grado di garantire sostenibilità economica e competitività. Basti pensare che una fiera per essere sostenibile deve avere un fatturato almeno di 30 milioni di euro all’anno. Dal momento che le fiere sono enti economici e devono operare sulla base di questa logica, la difesa della dimensione localistica delle fiere comporterebbe inevitabilmente un enorme sacrificio di risorse da parte degli enti locali pubblici. Sacrificio che, comprensibilmente, Comuni e Province non possono sobbarcarsi con i loro attuali bilanci. Ecco perché la scelta fatta a suo tempo sulla fiera, oltre che inevitabile per legge, era giusta nella prospettiva di fare asse con un polo fieristico più ampio”.
“Prendo atto”, ha aggiunto Mezzetti, “seppure con rammarico e preoccupazione per il legame della manifestazione con il territorio, della decisione di Bologna Fiere, volontà già comunicata alla precedente amministrazione. Sono motivazioni di natura economica quelle che hanno portato alla determinazione di annullare Skipass, manifestazione che da anni era in difficoltà economica e finanziaria e che da tempo registrava un crescente disinteresse da parte degli stessi espositori, a seguito anche del cambiamento profondo della tipologia di frequentazione del nostro Appennino. Va quindi colta questa brutta notizia come occasione per elaborare una nuova strategia che sia utile a tutti, dalla nostra fiera all’intera provincia modenese e segnatamente ai Comuni montani. Per questo motivo l’idea di portare in città uno o più eventi che promuovano un turismo non più legato strettamente alla stagione invernale, ma a un’esperienza che duri tutto l’anno, è una buona base su cui iniziare un lavoro condiviso, anche per cogliere gli ottimi risultati dell’afflusso turistico a Modena e metterli a disposizione di un percorso di rinascita dell’Appennino”.
Di diverso avviso Fabio Braglia, presidente della Provincia di Modena: “È molto grave per tutto il territorio modenese la perdita della fiera Skipass, un appuntamento che da trent’anni è diventato il riferimento per la promozione turistica locale e che rappresentava una vetrina prestigiosa per far conoscere la nostra montagna e le nostre eccellenze in tutto il Paese. Non comprendiamo quindi la decisione di Bologna Fiere di sopprimere un evento così strategico, se non per questioni “contabili”, ma che nulla hanno a che fare con la crescita e la strategia della comunità locale”.
Per Braglia “è allarmante che una decisione così strategica per l’intera provincia modenese sia stata presa senza aver pianificato alternative e strategie con gli amministratori locali e con gli operatori di settore, in un periodo di forte cambiamento dell’offerta turistica che vede i Comuni montani impegnati nella progettazione di politiche di sviluppo e rilancio della montagna, anche grazie al recente riconoscimento dell’Appennino modenese come area interna, che consentirà ai 18 Comuni montani di beneficiare di risorse per oltre 11 milioni di euro proprio per queste azioni”.
Preoccupazione per l’annullamento della fiera è stata espressa anche da Assoturismo Confesercenti Modena: “Skipass negli anni è diventato un appuntamento importante per il nostro territorio e la sua cancellazione è una grave perdita per Modena e provincia. La fiera in questi 30 anni ha valorizzato e promosso il nostro Appennino oltre al turismo invernale e gli sport sulla neve. La sua cancellazione ci porta a fare una riflessione proprio per quel che riguarda gli sport invernali e la promozione turistica del territorio in inverno. Negli ultimi anni, infatti, i cambiamenti climatici hanno impattato parecchio sulla montagna, sia per quel che riguarda gli sport invernali, con la neve che si fa vedere sempre meno, sia per quanto riguarda le imprese del turismo, che stanno rivedendo le attività da proporre. Dove prima c’erano attività legate alla neve, adesso stanno prendendo sempre più piede camminate, attività all’aperto, percorsi enogastronomici e gite nei borghi dell’Appennino, alla scoperta della storia e della cultura locale. È necessario quindi aprire un confronto con le istituzioni locali e regionali per trovare una soluzione e una valida alternativa a Skipass, che per anni ha contribuito in modo positivo a creare un importante indotto economico per il nostro territorio”.
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