Inizierà mercoledì 8 giugno a Reggio il dibattimento relativo al processo “Angeli e Demoni”, l’inchiesta nata per far luce sulle presunte anomalie negli affidamenti di minori nel sistema dei servizi sociali della Val d’Enza. Tra i reati ipotizzati ci sono, a vario titolo, quelli di abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso, frode processuale e depistaggio.
Sono 17 le persone rinviate a giudizio che hanno optato per il rito ordinario e che sono attese nell’aula del tribunale di Reggio: tra queste figurano anche l’ex responsabile dei servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza Federica Anghinolfi e il sindaco del Comune di Bibbiano Andrea Carletti, accusato di abuso d’ufficio (mentre è stato già prosciolto dalle accuse di falso). Sono 32 le parti civili ammesse al procedimento, tra cui il Ministero della giustizia, la Regione Emilia-Romagna e la stessa Unione dei Comuni Val d’Enza.
Risalgono allo scorso novembre, invece, le sentenze di primo grado per le due persone imputate che avevano scelto il rito abbreviato: Claudio Foti, lo psicoterapeuta titolare dello studio di cura torinese Hansel & Gretel, era stato condannato a 4 anni di carcere per abuso d’ufficio e lesioni gravissime (ipotesi di reato formulata per la presunta alterazione psichica di una paziente), mentre era stato assolto con la formula “perché il fatto non costituisce reato” dall’accusa di frode processuale; l’assistente sociale dell’Unione dei Comuni Val d’Enza Beatrice Benati, invece, era stata assolta dalle accuse di violenza privata e tentata violenza privata “perché il fatto non sussiste”. Nella fase preliminare del processo un’altra assistente sociale, Cinzia Magnarelli, aveva patteggiato la pena di un anno e 8 mesi di reclusione.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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