Prosegue la mobilitazione di lavoratori e lavoratrici della Rettifica Corghi di Novellara per il rinnovo del contratto aziendale. Anche questa settimana sono state effettuate 32 ore di sciopero – con quelle di venerdì 18 dicembre è stata raggiunta quota 60 ore – e i lavoratori hanno votato in assemblea per proseguire la protesta anche a gennaio, nel caso in cui nel frattempo non si sbloccasse la vertenza a livello aziendale.
“Stupisce l’atteggiamento di Confindustria che asseconda l’intransigenza dell’impresa su una posizione politica che non registriamo in altre aziende”, ha spiegato il funzionario della Fiom-Cgil Emiliano Borciani: “Abbiamo dimostrato ripetutamente la nostra disponibilità al dialogo e alla mediazione, ma l’azienda ha assunto una posizione incomprensibile”.
Secondo la sigla sindacale l’azienda avrebbe dato la propria disponibilità a riconoscere un premio legato ai risultati, mentre si sarebbe rifiutata di considerare la richiesta di aumenti strutturali. Per queste ragioni Fiom-Cgil e le Rsu, considerato che i lavoratori e le lavoratrici della Rettifica Corghi non hanno diritto alla mensa retribuita (come la maggioranza dei metalmeccanici reggiani), hanno chiesto un buono pasto compensativo giornaliero di due euro a partire da marzo 2021 che integrasse almeno in parte il costo mensa.
“Con questa proposta, una richiesta “di base” diffusamente riconosciuta ai lavoratori della nostra provincia, siamo andati incontro all’azienda nel tentativo di abbattere i costi ma riconoscere comunque un nuovo diritto”, ha sottolineato il sindacato, ma niente da fare: “Nemmeno questa proposta è stata accettata e i lavoratori si sono resi conto che la posizione dell’azienda non ha ragioni di carattere economico bensì di natura politica; è un “no” di principio, insomma, e una posizione deleteria”.
“Ci dispiace che i lavoratori stiano perdendo salario e continueranno a farlo con altre ore di sciopero a causa di un niet totalmente irragionevole verso le richieste dei dipendenti”, ha concluso Borciani: “I lavoratori si sentono umiliati da questo atteggiamento dell’azienda, e per questo a gennaio ricominceranno gli scioperi, a meno che la pausa natalizia non dia il tempo alla proprietà di riflettere sulla situazione che si è creata; come noi, una volta di più, auspichiamo”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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