Non migliora la situazione dell’inquinamento in Emilia-Romagna: il bollettino dell’Arpae di venerdì 5 febbraio ha preannunciato il prolungarsi dell’allerta smog in tutta la regione, prevedendo ulteriori sforamenti del valore massimo giornaliero delle polveri sottili Pm10 (oltre il limite di legge fissato a 50 µg/m3) nelle stazioni di rilevamento di tutte le province emiliano-romagnole.
Secondo il nuovo modello predittivo, che segnala in anticipo il raggiungimento dei livelli di allerta, da Piacenza a Rimini tutte le province sono ancora da “bollino rosso”: sono dunque state prorogate le misure emergenziali per il contenimento degli inquinanti e la salvaguardia della qualità dell’aria previste dalla manovra antinquinamento Pair 2020 della Regione Emilia-Romagna.
Le misure rimarranno in vigore almeno fino a lunedì 8 febbraio (compreso), giorno in cui sarà emesso il prossimo bollettino di monitoraggio dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, che determinerà per ciascun territorio provinciale la fine del regime emergenziale o un ulteriore rinnovo delle misure.
E’ online il Bollettino Liberiamolaria del 5 febbraio 2021. 🔴Prosegue l’allerta smog in tutta l’#EmiliaRomagna @cittametrobo @ComuneDiFerrara @ComuneRE @ComunediRavenna @ComuneParma @cittadimodena @Twiperbole @comunedicesena
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Le restrizioni emergenziali, che riguardano i principali Comuni che hanno aderito all’accordo, ovvero i capoluoghi di provincia e i centri con una popolazione superiore ai 30mila abitanti, prevedono limitazioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti (fino ai diesel Euro 4) nei centri urbani dalle 8.30 alle 18.30, il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli, il potenziamento dei controlli sui mezzi circolanti.
E ancora: l’obbligo di ridurre le temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati, fino a massimo di 19° C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto e nelle attività commerciali e fino a un massimo di 17° C nei luoghi che ospitano attività industriali e artigianali; il divieto di utilizzo di generatori di calore a biomassa legnosa per il riscaldamento domestico (se è presente un impianto di riscaldamento alternativo) con classe di prestazione emissiva minore di 4 stelle; il divieto assoluto di combustione all’aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi di artificio, etc.) e il divieto di spandimento di liquami zootecnici (con l’eccezione di quello effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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