Facendo seguito all’azione del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che nei giorni scorsi ha firmato e inviato alla presidente del Consiglio dei ministri la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale per le “eccezionali avversità atmosferiche e i conseguenti danni” che hanno colpito il territorio dell’Emilia-Romagna tra il 20 e il 29 giugno scorsi, anche il presidente della Provincia di Reggio Giorgio Zanni, unitamente ai sindaci reggiani, ha avanzato la medesima richiesta con una lettera inviata alla presidenza del Consiglio dei ministri, alla Protezione civile nazionale e regionale e alla stessa Regione Emilia-Romagna.
“Confidiamo, così come avvenuto anche in altre occasioni, di poter contare sul vostro fondamentale contributo a partire, per quanto di vostra competenza, dal riconoscimento dello stato di emergenza che, con adeguate risorse, ci permetterebbe di dare risposte concrete e in tempi rapidi ai nostri territori e alle nostre comunità”, si legge nella lettera.
Al contempo, Provincia e Comuni reggiani sollecitano “la predisposizione di un Piano nazionale straordinario di ridisegno del territorio e delle sue criticità meteo correlate, a fronte di eventi estremi che osserviamo essere sempre più frequenti”, dicendosi “pronti, come è sempre avvenuto, al massimo contributo in questo non più procrastinabile percorso”.
La richiesta di Bonaccini, dunque, è sostenuta anche dagli amministratori reggiani, che hanno ricordato come dal 23 al 27 giugno la provincia emiliana sia stata “ancora una volta colpita da una nuova serie di eventi meteo estremi che hanno interessato la stragrande maggioranza dei territori della nostra provincia, e in particolar modo le zone collinari e appenniniche”.
La stima dei danni, “come sempre in piena e fattiva collaborazione con l’Agenzia regionale di Protezione civile, è ancora in corso e non possiamo escludere che ulteriori movimenti franosi, in un territorio già particolarmente fragile come quello dei nostri Appennini, potrebbero attivarsi anche a distanza di tempo dalle intense precipitazioni, ma già in questo momento si stimano cifre superiori a diverse decine di milioni di euro”, si legge ancora nella lettera.
La sola Provincia di Reggio, per la rete stradale di propria competenza, ha finora rendicontato sei interventi – compresi ponti e viadotti – urgentemente necessari per eliminare il rischio residuo (tipo D) per 28.150.000 euro; 26 interventi urgenti (tipo B) di ripristino per consentire il transito già eseguiti o in corso per 350.000 euro; altri 34 interventi urgenti (tipo B) da eseguire per ulteriori 6.354.000 euro. A questi vanno sommati gli ancor più ingenti danni riscontrati sulle viabilità comunali, dalle bonifiche e dai privati: questi ultimi, peraltro, “ancora in attesa dei ristori legati all’emergenza di un anno fa che colpì in maniera ancora più drammatica la Romagna”.
“È del tutto evidente – hanno concluso il presidente Zanni e i sindaci reggiani – che i bilanci dei singoli Comuni nonché della stessa Provincia non possono far fronte a tutte queste emergenze e che eventi straordinari, purtroppo sempre più frequenti, necessitano di risorse straordinarie per garantire interventi celeri di ripristino e messa in sicurezza ai nostri territori e alle nostre comunità, la cui serenità è messa a dura prova anche dalla sempre maggiore frequenza e violenza di tali eventi atmosferici. Nell’impegno costante che come amministratori comunali e provinciali abbiamo messo in campo e ancora stiamo mettendo in campo, in questi giorni, al fianco delle nostre comunità colpite, vi chiediamo dunque di supportare noi e i nostri concittadini con adeguate risorse e sostegni straordinari”.
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