Il presidente (dimissionario) della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, seppur ormai in procinto di lasciare la guida dell’ente regionale dopo essere stato eletto europarlamentare lo scorso giugno in occasione delle ultime elezioni europee, è tornato a parlare dell’alluvione che nel maggio del 2023 colpì il territorio romagnolo, causando danni per miliardi di euro.
Lo ha fatto con un duro sfogo su Instagram contro il governo Meloni, peraltro l’ultimo di una lunga serie: “Sono passati quattordici mesi dalla drammatica alluvione che colpì la Romagna. Vennero la presidente Meloni e parecchi ministri, uno dopo l’altro, a promettere agli alluvionati che tutti sarebbero stati risarciti al 100%. Ad oggi però sono arrivate briciole, o addirittura nulla. Anzi, hanno deciso che a cittadini e famiglie alluvionati potranno arrivare un massimo di 6.000 euro, quando parecchi di danni ne hanno avuti per decine di migliaia di euro, qualcuno oltre centomila”.
“Da queste parti – ha proseguito Bonaccini – siamo abituati a cavarcela da soli, perché ci rimbocchiamo le maniche e ci lamentiamo poco anche di fronte a enormi tragedie. Ma una cosa non accettiamo: essere presi in giro. Dopo il terremoto che colpì l’Emilia dodici anni fa abbiamo ricostruito praticamente tutto, ma chiunque abbia dovuto ricostruire la propria casa o la propria impresa ha ricevuto il 100% dei danni. Anche in occasione dell’alluvione dello scorso anno, la Romagna è ripartita, grazie al sacrificio e alla determinazione di chi ci vive, lavora e studia. Ma i rimborsi non ci sono”.
Da tempo, ha concluso Bonaccini, “di ministri che vengono a trovare gli alluvionati non se ne vede uno, ma dalle parti del governo sappiano che la pazienza qui sta finendo”.
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