Martedì 23 febbraio il consiglio di amministrazione dell’Università di Bologna ha confermato l’orientamento a erogare la didattica ancora in forma mista (lezioni in presenza e a distanza) anche per il primo semestre dell’anno accademico 2021/2022 per i corsi di primo e secondo ciclo e ciclo unico, nonché per i corsi di terzo ciclo e i corsi professionalizzanti (qualora compatibili).
In continuità con i provvedimenti dello scorso autunno, infatti, le disposizioni nazionali attualmente in vigore (Dpcm del 14 gennaio di quest’anno) invitano le università a predisporre piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari – da svolgersi a distanza o in presenza – tenendo conto delle esigenze formative e dell’evoluzione del quadro pandemico nel contesto territoriale di riferimento.
L’Alma Mater, a partire dal febbraio del 2020, ha trasformato l’organizzazione delle attività didattiche per garantire anche durante la pandemia il proseguimento dei corsi in modalità a distanza e assicurare così a tutti gli studenti la possibilità di seguire regolarmente le lezioni e svolgere esami di profitto e prove finali.
Per rendere possibile la didattica mista l’ateneo bolognese ha messo a disposizione di tutti i docenti la piattaforma Virtual Learning Environment per l’attivazione e la gestione degli insegnamenti online, ed è stato inoltre realizzato l’applicativo Eol – Esami online per consentire di svolgere gli esami a distanza e sostenere il carico degli appelli. Tutte le 805 aule dell’università usate per la didattica sono state attrezzate per l’erogazione in modalità mista, con un insieme di apparecchiature uguali per tutti gli ambienti di insegnamento, mentre la gestione delle presenze degli studenti è stata organizzata grazie a un’app che permette al docente di indicare di volta in volta le modalità di svolgimento della lezione e consente il tracciamento dei presenti e degli studenti in collegamento.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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