La Fiom-Cgil di Reggio e le Rsu della Ciam di Montecchio Emilia hanno proclamato per l’intera giornata di martedì 5 novembre uno sciopero di tutti i lavoratori dello stabilimento della val D’Enza per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto ormai lo scorso anno.
La protesta, avviata dopo che le trattative portate avanti finora non avevano prodotto risultati considerati soddisfacenti, ha coinvolto gli operai e gli impiegati dell’azienda reggiana, che produce cablaggi e sistemi elettronici e che occupa ad oggi oltre cento persone.
Le distanze tra l’azienda e il sindacato si concentrano principalmente sulla parte salariale della piattaforma, come ha sottolineato la sigla Fiom-Cgil reggiana: in particolare non è stato trovato l’accordo sul premio di risultato e sull’indennità di prestazione, tra l’altro confermata dalla dirigenza nell’ultimo incontro effettuato solo la scorsa settimana.
“Le nostre richieste – hanno spiegato dal sindacato – sono in linea con quanto concordato in passato alla Ciam e con quanto previsto da altri accordi aziendali del gruppo, in particolare della Cobo MT di Cadelbosco di Sopra. Risulta per noi incomprensibile questo cambio di direzione nelle scelte contrattuali dell’azienda e del gruppo”.
La protesta si va a sommare alle tre ore di sciopero già effettuate in precedenza dai lavoratori arrivando a un totale parziale di 11 ore, poco più di un quarto rispetto al pacchetto di 40 ore di sciopero già proclamate dai lavoratori in assemblea. Al presidio organizzato davanti ai cancelli della fabbrica ha portato la propria solidarietà anche la vicesindaca del Comune di Montecchio Roberta Dieci, che ha auspicato una positiva e rapida risoluzione della vertenza.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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