La giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha stanziato altri 250.000 euro da destinare alla provincia di Modena per completare gli interventi urgenti per il rinforzo della seconda pila di sostegno del ponte Samone, lungo la strada provinciale 26 tra Pavullo nel Frignano e Guiglia, in provincia di Modena, danneggiata lo scorso 6 dicembre durante la piena e l’esondazione del fiume Panaro.
I lavori, che consentiranno il ripristino della totale funzionalità della strada provinciale 26, avranno una durata di sessanta giorni e potranno essere eseguiti anche nel periodo delle piene invernali del fiume, senza interferire con il transito dei veicoli.
La prima fase dell’intervento di ripristino del ponte era iniziata lo scorso marzo, finanziata con un contributo di 850.000 euro da parte della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Modena: dopo la deviazione del corso del fiume da parte della Protezione civile regionale sono stati ricostruiti due archi, i muri in pietra (nel rispetto della tipologia originaria architettonica del ponte), i parapetti ai lati della sede stradale e sono state rinforzate le fondazioni e le due pile centrali.
Dopo un’ulteriore ricognizione delle condizioni dell’opera, tuttavia, sono stati rilevati problemi legati alla stabilità delle fondazioni di diverse pile del ponte, soggette a un flusso idraulico più intenso a causa del restringimento dell’alveo fluviale, oltre a specifici problemi di degrado di alcuni elementi strutturali: da qui la necessità di eseguire altri lavori di consolidamento. Al termine del nuovo intervento, dall’importo complessivo di un milione e 100.000 euro, la funzionalità del ponte Samone sarà totalmente ripristinata.
“C’è il massimo impegno per terminare il rinforzo di un’infrastruttura che consente i collegamenti tra il territorio di Guiglia e Zocca con la Fondovalle Panaro e Pavullo”, ha commentato l’assessore regionale a infrastrutture e trasporti Andrea Corsini, che ha parlato dell’opera come “strategica per l’economia e per i numerosi residenti dell’area. Proseguiamo con gli interventi, condivisi con il territorio, per la messa in sicurezza della zona dopo i danni ingenti provocati dalla rotta del Panaro a strade, case e persone: un buon lavoro di squadra tra istituzioni, tecnici e volontari di protezione civile, che ringrazio”.
Lungo oltre 100 metri e composto da sei campate in calcestruzzo con murature e rostri circolari in pietra lavorata, l’attuale ponte sul fiume Panaro fu realizzata dalla Provincia di Modena nel 1947 sulle pile del ponte ottocentesco, distrutto durante la Seconda guerra mondiale; il ponte precedente era entrato in servizio agli inizi del secolo scorso, quando fu aperta la strada Gainazzo-Ponte di Samone-Castagneto di Pavullo (diventata poi strada provinciale nel 1960).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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