Al teatro Cavallerizza di Reggio sono tornate le apprezzate lezioni-concerto al pianoforte di Emanuele Ferrari, che da febbraio ha riportato in scena le sue narrazioni in grado di unire musica, poesia e recitazione.
Un uomo solo sul palco ma che vale per tre, come sanno bene i suoi fan: Ferrari, infatti, che è pianista e ricercatore di musicologia e storia della musica all’Università di Milano Bicocca, dove insegna musica e didattica della musica, suona il pianoforte da concertista, racconta e spiega da musicologo, si muove e incanta il pubblico come un attore.
Il prossimo appuntamento è quello di sabato 5 marzo alle 18 con “L’arte del sorriso: Satie”. Quando cominciò a lavorare come pianista nei cabaret, Erik Satie comunicò agli amici – con l’usuale ironia – di aver ottenuto un incarico “di grande bassezza”: ciò non gli impedì, in qualche recesso del suo spirito, di amare quel mondo che dichiarò a più riprese di detestare. La canzone “Je te veux”, ad esempio, è una surreale dichiarazione d’amore: anziché esercitare la sua vena paradossale e distaccata, il compositore e pianista francese creò una canzone da varietà talmente bella da risultare irrealistica, dal momento che nessuna “vera” canzone da cabaret è così intensa, nobile e perfetta.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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