Il XX rapporto Ismea-Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole Dop, Igp e Stg ha indicato l’Emilia-Romagna come seconda regione italiana (dopo il Veneto) per impatto di prodotti Dop e Igp, con un valore attestato a 3,1 miliardi di euro per quanto riguarda il cibo (e una crescita del 12% rispetto al 2020-2021): un dato che sale a quota 3,6 miliardi complessivi aggiungendo anche la produzione vinicola.
In Emilia-Romagna le prime tre province per produzione di cibo Dop e Igp sono quelle di Parma (1,38 miliardi di euro, +7,2% rispetto al 2020-2021), terza a livello nazionale, di Modena (822 milioni, +16,9%), quinta a livello nazionale, e di Reggio Emilia (721 milioni, +21,4%), settima a livello nazionale.
“L’Emilia-Romagna è il cuore agroalimentare del Paese”, ha detto con soddisfazione l’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi, commentando i dati di un rapporto “che mette ancora una volta in evidenza il sistema di filiera organizzato del nostro territorio, che sa produrre cibo straordinario e di qualità, buono e sicuro, che esportiamo in tutto il mondo. Di questo vanno ringraziati gli agricoltori, i produttori, le imprese agroalimentari del nostro territorio. Si tratta di risultati straordinari nella produzione di cibo a indicazione geografica, che sul nostro territorio impatta per il 31% dell’intero comparto agroalimentare: direi che possiamo parlare a pieno titolo di Dop Economy dell’Emilia-Romagna”.
Ultimi commenti
opperò, persona di larghe vedute...
Col susseguirsi di queste Giunte Comunali colme di inetti, l'Esercito ci vorrebbe anche in Sala Tricolore, non solo in Stazione Storica.
Ormai bisogna prendere atto che i cristiani, almeno quelli che si dicono tali, non difendono la loro fede. Mi piace citare una splendida poesia di […]