Scrive la direzione Amazon in replica alla posizione dei sindacati che nella giornata di mercoledì hanno annunciato lo stato di agitazione delle società appaltatrici del gruppo nelle stazioni dell’Emilia-Romagna presenti a Bologna, Rimini, Piacenza e Parma.
“Abbiamo avuto modo di vedere l’articolo pubblicato ieri pomeriggio (mercoledì 8 novembre) su 24emilia.com dal titolo “Lavoratori contro l’algoritmo, in agitazione gli autisti Amazon delle aziende in appalto”, dedicato alla notizia sullo stato di agitazione proclamato dal sindacato Filt Cgil per i corrieri impiegati dai fornitori di servizi di consegna Amazon in Emilia Romagna. Abbiamo il piacere di condividere di seguito la posizione di Amazon:
Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori di servizi di consegna per consentire loro di pianificare adeguatamente le loro esigenze operative e definire degli obiettivi realistici che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti.
Scenario
Le aziende fornitrici, nell’ambito della contrattazione di secondo livello, hanno ridotto l’orario di lavoro dei corrieri da 44 a 43 ore settimanali il 1° giugno 2022, ed ulteriormente ridotto a 42 ore il 1° giugno 2023.
I corrieri sono assunti da fornitori di servizi di consegne al livello G1 del CCNL Trasporti e Logistica con un salario d’ingresso pari a 1.700€ lordi al mese, tra i più alti del settore, per i dipendenti a tempo pieno, e oltre a 400€ netti mensili come indennità giornaliera.
La quasi totalità dei corrieri termina le consegne entro l’orario contrattualmente previsto, e le aziende di consegna supportano i loro dipendenti in caso di necessità operative. Nel caso in cui una rotta non venga completata entro l’orario lavorativo, i pacchi non consegnati vengono riprogrammati per la consegna il giorno successivo”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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