Oltre 1.600 proprietari di immobili in Emilia-Romagna e 300 strutture extra-alberghiere nel centro storico di Bologna potenzialmente irregolari, ossia con elevati indici di rischio.
Già recuperati a tassazione 2,8 milioni di euro. Sono i primi risultati della campagna contro gli affitti in nero, con particolare riferimento agli alloggi per gli studenti fuori sede, che sta portando avanti dall’inizio del 2023 la Guardia di Finanza dell’Emilia-Romagna con l’Agenzia delle Entrate, la Regione, le Università di Bologna, Modena – Reggio Emilia, Ferrara, Parma.
Inoltre, la collaborazione con Er.go in merito al sostegno economico a favore degli studenti universitari meno abbienti ha anche fatto recuperare 540 mila euro di benefici illecitamente percepiti da “falsi studenti”, per un totale di oltre un milione. “Per rendere più efficace il nostro agire a contrasto della piaga degli affitti in nero, per snidare i proprietari di immobili e le strutture extra-alberghiere che sfruttano gli studenti, lucrandoci, e per evitare che i contributi previsti per gli studenti soprattutto meno abbienti possano finire nelle tasche sbagliate, abbiamo fatto squadra e i risultati ci stanno dando ragione”, commenta il comandante regionale della Guardia di Finanza, Generale Ivano Maccani.
I 1.600 locatori che presentano posizioni sospette sono stati individuati incrociando i dati degli studenti iscritti negli atenei, la registrazione di contratti d’affitto e le richieste dei fuori sede all’Ausl per il medico di base. Per smascherare davvero coloro che sfruttano i fuori sede, la Guardia di Finanza sta inviando agli studenti questionari specifici, così da acquisire informazioni ulteriori sugli affitti: già 1154 raccomandate spedite e 400 risposte ricevute in corso di analisi.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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