Affidi, la difesa: “Bibbiano fu una montatura”

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La Corte di cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza che ha rigettato il ricorso della Procura generale di Bologna e ha confermato l’assoluzione da tutti i reati di Claudio Foti nell’inchiesta per i presunti affidi illeciti in Val d’Enza (Reggio Emilia).

A darne notizia è il difensore dello psicoterapeuta, l’avvocato Luca Bauccio: “Senza entrare nei tecnicismi e nei dettagli che giunti a questo punto non fanno più la differenza, è importante rilevare come la Corte abbia definitivamente seppellito il Metodo Bibbiano che aveva portato all’incriminazione di Claudio Foti sulla base di consulenze tecniche prive di scientificità.

La Corte è andata oltre e ha chiaramente stigmatizzato l’assenza di qualsivoglia legge scientifica di copertura causale.

Nessuna legge e nessuno studio e casistica hanno mai dimostrato la relazione tra una psicoterapia e un grave disturbo della personalità”. Il 10 aprile la Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi, con conseguente irrevocabilità della sentenza di assoluzione in appello dai reati di abuso d’ufficio, per non avere commesso il fatto, e di lesioni gravi perché il fatto non sussiste. In primo grado Foti era stato condannato a quattro anni, in abbreviato. A Reggio Emilia è invece in corso il dibattimento in tribunale per 17 imputati.

“Di più – continua l’avvocato Bauccio – la Corte ha preso atto e riconosciuto ‘la fondatezza scientifica della tesi della difesa’. Il processo a Claudio Foti è stato un processo alla scienza e la vicenda Bibbiano una montatura politica fondata sulla manipolazione e sulla speculazione. Claudio Foti non aveva inventato il Metodo Foti, piuttosto Il Metodo Bibbiano ha inventato colpevoli, streghe e stregoni che null’altro erano che persone innocenti dedite a proteggere bambini in gravi difficoltà, spesso abusati, quasi sempre trascurati e traumatizzati. Speriamo dopo questa sentenza che la verità storica venga ricostruita nel nome della giustizia e della scienza”.



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