Snam e gruppo Iren hanno sottoscritto un accordo relativo all’acquisizione – da parte di Snam – della quota del 49,07% nel capitale sociale di Olt (Offshore Lng Toscana), la società che ha realizzato e che gestisce il terminale di rigassificazione offshore (Fsru – Floating storage and regasification unit) situato a circa 22 km al largo della costa toscana tra Livorno e Pisa.
L’accordo prevede una valutazione della quota (al 31 dicembre 2017) di circa 400 milioni di euro, che include anche un finanziamento soci erogato da Iren in favore di Olt. La valutazione è soggetta ad aggiustamenti in aumento e in riduzione del prezzo, concordati tra le parti, anche in relazione ai rimborsi del citato finanziamento eseguiti da Olt dopo la data del 31 dicembre 2017.
L’importo netto al closing dell’operazione, riflettendo una diversa tempistica rispetto alla precedente operazione tra Uniper e First State Investments, ammonterà a circa 345 milioni di euro (compresi gli interessi previsti dall’accordo dalla data di riferimento della valutazione ed esclusi eventuali aggiustamenti in aumento). Il corrispettivo sarà versato da Snam con fondi propri.
“Con la cessione di Olt – hanno spiegato il presidente di Iren Renato Boero e l’amministratore delegato Massimiliano Bianco – si conclude positivamente un percorso di valorizzazione della nostra partecipazione in Olt e dell’impianto gestito dalla società, in un contesto che vede confermare anche per l’anno termico 2019-2020 il pieno utilizzo dell’infrastruttura”.
Le risorse derivanti dalla cessione di Olt, oltre a determinare un significativo rafforzamento della struttura finanziaria, consentiranno al gruppo Iren “di accelerare gli investimenti in iniziative di sviluppo (organico e per linee esterne) previste nel piano industriale, in coerenza con il proprio modello di business di multiutility legata ai territori”, hanno concluso Boero e Bianco.
Con una capacità massima annua di rigassificazione di 3,75 miliardi di metri cubi, Olt è il secondo terminale di gas naturale liquefatto italiano per dimensioni. Operativo in regime regolato, con una Rab (Regulatory asset base) pari a circa 760 milioni di euro al 31 dicembre 2018, Olt nel 2018 ha conseguito ricavi per 112 milioni e un Ebitda di circa 65 milioni.
Il closing dell’operazione è soggetto alla preventiva approvazione delle autorità competenti (autorizzazione Antitrust e autorizzazione cosiddetta Golden Power). A valle del completamento dell’acquisizione, Olt sarà controllata congiuntamente da Snam e First State Investments e l’azionariato sarà così composto: Snam 49,07%, First State Investments 48,24%, Golar Lng 2,69%.
Il Comitato di sindacato dei soci pubblici azionisti di Iren, costituito dal sindaco di Genova Marco Bucci, dal sindaco di Reggio Luca Vecchi e dal sindaco di Torino Chiara Appendino, ha espresso soddisfazione per la conclusione dell’operazione di vendita della partecipazione detenuta dal gruppo Iren in Olt: “In questi anni Iren ha saputo gestire con successo un asset strategico per il sistema energetico italiano, contribuendo a favorire sia l’aumento della sicurezza dello stesso sia la diversificazione degli approvvigionamenti”.
L’operazione, “con la quale – secondo i sindaci – si valorizza il positivo lavoro svolto in questi anni nel terminale di rigassificazione e si assicura un’importante continuità prospettica a Olt, consentirà a Iren di liberare ulteriori risorse per proseguire il percorso di crescita e di sviluppo sia per linee interne sia per linee esterne, in coerenza con il proprio modello di business”.
In quest’ottica, hanno aggiunto Bucci, Vecchi e Appendino, “si conferma il totale affiatamento e il pieno sostegno da parte dei sindaci al piano industriale che il management di Iren sta portando avanti, nella consapevolezza del ruolo svolto quotidianamente dalla società come fornitore di servizi essenziali e a valore aggiunto per la vita dei cittadini e delle significative ricadute socio-economiche generate sui territori”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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