Erano tante le persone che sabato 16 dicembre a Scandiano hanno affollato la centrale piazza Spallanzani per l’inaugurazione del rinnovato spazio, restituito alla cittadinanza dopo i lavori di riqualificazione che l’hanno interessata durante i mesi scorsi.
“Bentornate e bentornati in piazza Spallanzani”, ha esordito il sindaco Matteo Nasciuti aprendo una cerimonia formale e istituzionale ma che ha previsto tra le varie iniziative anche un gesto simbolico come quello dell’interramento di una capsula del tempo: un contenitore metallico che custodisce elementi simbolici della Scandiano del 2023, e che dovrà essere aperto tra esattamente cento anni. All’interno sono stati inseriti i messaggi di bambini e bambine per i loro coetanei del futuro, sementi delle uve e delle piante attuali (tra cui le ghiande della Grande Quercia), le tessere associative delle tante associazioni del territorio, magliette, gagliardetti, una lettera del sindaco, una carta d’identità di Scandiano e molto altro ancora – il tutto sottovuoto e in atmosfera protetta da umidità e agenti esterni.
Ad aprire la mattinata è stata la banda Città di Scandiano, seguita dagli interventi dello stesso Nasciuti, dell’assessore regionale (ed ex sindaco di Scandiano) Alessio Mammi e del presidente della Provincia di Reggio Giorgio Zanni. Sono quindi intervenuti i progettisti dell’intervento Giampaolo Bendinelli e Wainer Zannoni, insieme all’assessore comunale ai lavori pubblici; per finire la vicesindaca Elisa Davoli e l’ingegner Stefano Cappucci, cittadino scandianese che ha partecipato alla missione Ingenuity della Nasa, che ha mandato una sonda su Marte, hanno raccontato il progetto Capsula del tempo.
Dopo il taglio del nastro, che ha visto protagonista Pulìn, al secolo Giovanni Riva, e per tutti gli scandianesi “il sindaco della piazza”, è arrivata la benedizione da parte di don Andrea Cristalli e appunto l’interramento della capsula del tempo: a chiudere la mattinata si è poi esibita la scuola di musica di Arceto Musar. Nel pomeriggio è stato acceso l’albero di Natale in piazza con la Boiardo Band, prima del gran finale con la festa e il dj-set a cura di Vino e Vinili.
Il costo dell’intervento di riqualificazione è stato superiore al milione di euro, totalmente a carico del Comune. I lavori, iniziati lo scorso maggio, hanno previsto la riqualificazione della storica piazza scandianese con una nuova pavimentazione, canali di scolo delle acque, illuminazione più moderna e meno barriere architettoniche.
La vecchia pavimentazione, da tempo dissestata, è stata rimossa, e i blocchi di porfido sono stati trasferiti in un magazzino per poter essere riutilizzati in futuro: sono stati sostituiti da una griglia geometrica di granito bianco e da filetti di porfido multicolore posati in diagonale, che si presentano a filo con i tre lati porticati dello spazio cittadino. In questo modo sono stati evitati i gradini, scomodi per i passeggini e limitanti per le persone disabili. Sul nuovo lastricato non è stata utilizzata alcuna segnaletica orizzontale ma borchie metalliche rimovibili che, oltre a essere visivamente meno impattanti, permetteranno di gestire i parcheggi in maniera flessibile. Le modifiche alla piazza non sono però soltanto estetiche, visto che sono state sistemate anche le reti fognarie e gli impianti elettrici.
Tante le sorprese emerse durante i lavori: dalla pavimentazione precedente, probabilmente ottocentesca, in ciottoli di fiume, alle tracce di un pozzo antico di fronte alla farmacia (probabilmente il leggendario “pozzo della cittadinanza”), oltre alle fondamenta di tre edifici sul lato opposto. Piazza Spallanzani, infatti, in passato aveva un aspetto molto diverso da quello attuale: non il tipico quadrangolo, ma una sagoma irregolare. I ritrovamenti archeologici sono stati fotografati e documentati, ma non hanno interrotto i lavori: sono stati protetti con speciali teli di tessuto-non tessuto e sabbia, e sono stati coperti dalla nuova pavimentazione.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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