Bullismo, cyberbullismo, violenze, disagi alimentari, problemi di nutrizione, dipendenze, uso sbagliato dei social networks, difficoltà di inclusione, gestione emotiva della pandemia, sono le fragilità sociali e interiori, individuali e collettive, con cui si confrontano i bambini di oggi. Sono diverse da quelle di anche solo una generazione fa, si sviluppano veloci e seguono il ritmo della tecnologia. Per queste caratteristiche vanno conosciute in primis dagli insegnanti e necessitano di specifici strumenti educativi di prevenzione per contrastare il disagio.
Le fragilità nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza sono un problema di cui l’opinione pubblica prende consapevolezza quando le forme in cui si manifesta assumono i contorni della tragedia, portata in evidenza dai media. Oppure di cui si prende atto attraverso la sempre più diffusa esperienza personale, di genitori e parenti i cui figli o nipoti subiscono disagi che condizionano la vita personale e familiare. La traccia comune è il vivere in solitudine e in modalità individuale l’esperienza negativa e le sue ricadute: sono infatti pochi i bambini che denunciano il disagio. Solo in USA, gli Osservatori pubblici federali dichiarano che i fenomeni di disagio in età giovanile (tra i 6 e i 12 anni) coinvolgono 2 ragazzi su 3. Gli adulti vengono a conoscenza di quelli che implicano violenza o sopraffazione solo nel 20% dei casi.
Intesa Sanpaolo e Fondazione Con il Sud hanno promosso WEBECOME un progetto di profilo nazionale che si pone l’obiettivo di fornire strumenti e metodologie per sostenere l’inclusione agli insegnanti delle scuole primarie di tutta Italia: percorsi educativi ed esperienze innovative di prevenzione e contrasto dei fenomeni sensibili per i bambini tra i 6 e i 10 anni.
La Cooperativa reggiana Panta Rei collabora da diversi anni con Dalla Parte dei Bambini e Fondazione Foqus su progetti di formazione rivolti ad insegnanti e collaborerà all’iniziativa in città curando l’accoglienza e l’organizzazione del Corso WEBECOME a Reggio Emilia nelle giornate 12-13-14 novembre 2021 presso il nido Giulia Maramotti, via G. W. Zanti 2, Reggio Emilia.
La formazione prevede sessioni teorico-pratiche e workshop esperienziali dove i contenuti si alimenteranno dei contribuiti che i partecipanti porteranno con sé, in un‘ottica di formazione progettuale legata ai contesti e ai territori in cui si colloca.
Il programma, che si completa nella disponibilità di una innovativa piattaforma online, è un impegno di responsabilità sociale e un investimento sulle nuove generazioni, attraverso la proposta di strumenti educativi di intervento, che utilizzano approcci plurali e focalizzati su metodologie di standard europeo.
Durante la formazione, gli insegnanti avranno anche modo di incontrare esperti pedagoghi, psicanalisti e antropologi i cui contributi animano la piattaforma Webecome. L’occasione consentirà a insegnanti provenienti da scuole diverse, di confrontare le reciproche esperienze educative, consentendo agli stessi di poter a loro volta successivamente sperimentare e divulgare i contenuti del progetto nelle proprie scuole e nei propri territori.
Il progetto assume la convinzione che nell’azione educativa il materiale didattico più importante siamo noi, noi e i nostri pensieri, le nostre azioni, le nostre costruzioni. Ed è dal confronto con gli altri, con le idee e le immagini che vengono riportate nel gruppo, che si vanno affinando gli strumenti necessari per poter dar vita a strutture di conoscenza efficaci e condivise.
Il programma di formazione si avvale dell’accreditamento del MIUR, in conseguenza di ciò gli insegnanti che parteciperanno si avvarranno dei relativi crediti formativi. La partecipazione al corso è gratuita sia per la scuola che per i docenti.
Per info e partecipazione: coop@pantareiservizieducativi.it entro giovedi
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]