Il sindaco di Reggio Luca Vecchi ha firmato un’ordinanza per rinviare ulteriormente a lunedì 7 novembre l’accensione del riscaldamento su tutto il territorio comunale, con uno scostamento di cinque giorni rispetto alla data precedentemente fissata.
Si tratta del terzo slittamento consecutivo: il primo, stabilito direttamente dal governo Draghi, aveva posticipato l’accensione degli impianti termici per la zona climatica E (quella di cui fa parte anche Reggio) dal 15 al 22 ottobre, un riferimento temporale che era stato poi ulteriormente spostato in avanti una prima volta (in quel caso al 2 novembre) dal Comune reggiano, prima dell’ennesima modifica di fine ottobre.
La misura è stata adottata in quanto in questi ultimi giorni di ottobre le condizioni climatiche si sono attestate su livelli inusuali per la stagione autunnale: come risulta dai bollettini meteorologici, inoltre, anche a inizio novembre sono previste temperature sostanzialmente miti, tali da consentire il rinvio della data di accensione dei riscaldamenti senza particolari ripercussioni – ma anzi potendo contare su un risparmio energetico particolarmente importante in questo periodo, sia dal punto di vista economico che da quello ambientale.
Il provvedimento, come stabilito a livello nazionale, non si applica a ospedali, cliniche, case di cura e ricoveri riservati a persone anziane o minorenni, nonché alle strutture protette per l’assistenza e il recupero delle persone tossicodipendenti; sono inoltre escluse dall’ordinanza le scuole dell’infanzia, gli asili nido, le piscine e gli edifici adibiti ad attività industriali (nei soli casi legati a esigenze tecnologiche e/o di produzione).
Gli impianti di riscaldamento potranno essere accesi dal 7 novembre di quest’anno al 7 aprile del 2023, per un massimo di 13 ore giornaliere nella fascia compresa tra le 5 e le 23. La temperatura massima non dovrà superare (con una tolleranza di due gradi in più o in meo) i 17° C negli edifici adibiti a attività industriali, artigianali e assimilabili e i 19° C in tutti gli altri edifici privati.
Ultimi commenti
opperò, persona di larghe vedute...
Col susseguirsi di queste Giunte Comunali colme di inetti, l'Esercito ci vorrebbe anche in Sala Tricolore, non solo in Stazione Storica.
Ormai bisogna prendere atto che i cristiani, almeno quelli che si dicono tali, non difendono la loro fede. Mi piace citare una splendida poesia di […]