Giovedì 9 dicembre la città di Reggio ha ricevuto la Bandiera d’onore del Consiglio d’Europa, un prestigioso riconoscimento – istituito nel 1955 dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa – riservato ai Comuni che hanno attivato gemellaggi con municipalità straniere e si sono impegnati intensamente nello sviluppo delle relazioni con i Comuni partner europei.
A consegnare in Sala del Tricolore al sindaco Luca Vecchi la bandiera d’Europa è stato il senatore Roberto Rampi, segretario della delegazione italiana all’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, primo vicepresidente della Commissione cultura, scienza e media; alla consegna era presente anche Alessia Ciarrocchi, presidente della Fondazione E35.
Nel 2010 Reggio ha aderito al network Città interculturali, e dal 2020 è entrata a far parte del gruppo di lavoro contro le discriminazioni. Negli ultimi anni, in sinergia con la Fondazione Mondinsieme, la città del tricolore ha anche sviluppato alcuni progetti finanziati dal Consiglio d’Europa: la redazione delle raccomandazioni per le autorità locali per la diversità religiosa e un progetto che ha portato alla realizzazione di uno strumento per valorizzare la diversità in ambito economico e di impresa.
“Reggio ha una lunga storia di collaborazione con il Consiglio d’Europa nella promozione del dialogo interculturale e dei diritti umani”, ha ricordato il sindaco Vecchi: “Questo ha un grande significato per noi. Il 21 settembre del 2010 il Comune aderì, primo e allora unico in Italia, alla rete Intercultural Cities del Consiglio d’Europa. Ma Reggio viene da un percorso di riflessione assai lungo e strutturato. La nostra città da oltre dieci anni coordina e aiuta la creazione della rete italiana Città del dialogo del Consiglio d’Europa. In questo percorso abbiamo sviluppato le nostre azioni sul dialogo interculturale che sono diffuse e permeano progetti in ambito culturale, educativo, sportivo, sociale ed economico. Ecco perché il riconoscimento che ci viene consegnato quest’oggi per noi rappresenta un momento di grande rilievo, ma anche il punto di arrivo di un percorso che parte da molto lontano, fin dagli anni Sessanta, nel segno della solidarietà internazionale e di trasmissione dei valori fondanti di questa città, quali la democrazia, l’educazione, la cultura e i diritti”.
Il conferimento della Bandiera d’Europa a Reggio, ha spiegato il senatore Rampi, “rappresenta un riconoscimento del prezioso lavoro svolto in questi anni da una città la cui storia ha molte affinità con quella della stessa Unione Europea, all’insegna della valorizzazione dei diritti umani e della libertà. Una realtà capace di costruire relazioni con popoli lontani nel nome della democrazia, stando con i piedi nel territorio ma sempre con la testa nel mondo”.
Come Fondazione E35, ha aggiunto la presidente Ciarrochi, “ci riconosciamo fortemente in questo premio, che rappresenta un ulteriore riconoscimento anche del “modello E35”: un approccio innovativo, se non unico, a livello nazionale, che ha permesso di riunire e valorizzare le principali esperienze e competenze reggiane in ambito di progettazione e relazioni internazionali, mettendole a disposizione del territorio. Nei suoi primi sei anni di attività, la Fondazione E35 ha consolidato il proprio ruolo di facilitatore e connettore: dal livello locale, favorendo l’integrazione di temi ed esperienze tra i diversi attori del territorio, a quello globale, garantendo un accesso sempre più ampio e diffuso alle opportunità offerte da progetti, scambi e partenariati a livello europeo ed internazionale”.
La Fondazione E35, fortemente voluta dal Comune di Reggio, è nata nel 2015 da un progetto condiviso con Provincia, Fondazione Manodori, Camera di commercio e Crpa con l’obiettivo di promuovere il territorio reggiano a livello europeo e internazionale e attrarre risorse economiche, competenze e partenariati internazionali. In sei anni di attività la fondazione ha ottenuto l’approvazione di 92 progetti – di cui 61 attualmente in gestione – per un finanziamento complessivo di 71,5 milioni di euro e una ricaduta sul territorio di oltre 21 milioni.
Sono numerosi gli ambiti di intervento, che spaziano dalla mobilità sostenibile all’adattamento climatico, dallo sviluppo economico alla partecipazione, dall’internazionalizzazione alla mobilità giovanile, dal dialogo interculturale all’inclusione sociale. Nel corso del 2021 la fondazione ha ulteriormente implementato la propria attività di progettazione presentando 32 nuove candidature per premi e finanziamenti europei, con l’obiettivo di supportare il territorio nel rispondere alle principali sfide globali: il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, la lotta al cambiamento climatico, la digitalizzazione, il contrasto alle povertà educative, l’economia sociale, la riduzione degli sprechi alimentari, la tutela dei diritti umani.
Al di fuori del contesto europeo, inoltre, la Fondazione E35 ha continuato inoltre a sviluppare relazioni e progetti con altri Paesi, tra i quali Mozambico, Palestina e Sudafrica.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]