Giovedì 10 aprile, in occasione del 173° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, il questore di Reggio Giuseppe Maggese ha fatto il punto della situazione della criminalità a Reggio: “Occorre purtroppo rilevare che i sodalizi criminosi operanti in provincia dimostrano una notevole capacità di adattamento e resilienza e, nonostante un profilo che rimane, apparentemente, sottotraccia, continuano a inquinare in modo grave il tessuto economico del territorio; talvolta, malauguratamente, anche con la connivenza di talune componenti del sistema che, allettate dalla prospettiva di facili guadagni iniziali, finiscono per essere fagocitate dalle consorterie criminose, finendo con lo svolgere una funzione servente nei confronti di queste ultime”, ha detto Maggese.
Tracciando il bilancio degli ultimi dodici mesi, il questore ha sottolineato come non si siano registrati omicidi volontari. Il numero degli altri reati – denunciati o accertati – per quanto riguarda il capoluogo di provincia ha fatto segnare un aumento contenuto in termini assoluti, ma piuttosto rilevante invece se si considerano i soli reati predatori.
Il reato di gran lunga più frequente è il furto, con un preoccupante aumento del 34% rispetto all’anno precedente; in crescita anche i furti in abitazione (+6%) e le rapine, anch’esse aumentate del 35%. Allarmante anche il dato delle estorsioni: +15% in un anno. Tra i reati in calo, invece, figurano i danneggiamenti (-14%) e quelli relativi alle sostanze stupefacenti (-4%); segno meno anche per le truffe, diminuite del 7%.
Sono in aumento i reati violenti contro la persona – ovvero le lesioni – cresciute del 37% in un anno, e le percosse (+10%); sul fronte opposto, sono in calo le minacce (-9%) e le violenze sessuali (-24%).
Cifre che, ha riassunto il questore Maggese, “ci dicono che il fenomeno criminoso mantiene una certa stabilità, con la rilevante eccezione dei reati contro il patrimonio, che registrano una decisa impennata. Correlativamente è in cospicuo aumento il consumo di sostanze stupefacenti, tanto che le fattispecie accertate di uso personale – che, come si ricorda, non costituiscono reato – hanno registrato un incremento del 42%!”.
Un dato che merita un approfondimento a parte: “Dopo il calo che aveva caratterizzato il periodo della pandemia – ha sottolineato il questore – il consumo di sostanze stupefacenti risulta infatti in nettissima, preoccupante, ascesa. È quanto mai verosimile che esista una strettissima correlazione tra le più diffuse tipologie di reati predatori, vale a dire i furti sulla pubblica via, accompagnati sempre più spesso da effrazioni, in danno di veicoli in sosta ovvero di vetrine di esercizi commerciali, e l’uso di droghe. I proventi, peraltro per lo più modesti, dei furti e delle rapine commesse vengono immediatamente impiegati per l’acquisto della dose giornaliera, il cui costo, peraltro, nel caso del flagello più diffuso, vale a dire il crack, si attesta grosso modo su qualche decina di euro”.
ma come ? ma se fino all’altro ieri era solo una PERCEZIONE e non un reale problema di sicurezza e degrado !? REGGIO SVEGLIA!!!!!!!!!!!
e se la piantassimo di favorire il consumo di crack distribuendo pipette a destra e a manca e lasciassimo che la droga facesse il suo corso ed i suoi morti ?
ma veramente crediamo alle balle di chi sostiene che con tutto questo si minimizza il danno ?