A Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena, sta proseguendo l’intervento di ripristino sul ponte Samone tra Pavullo e Guiglia lungo la strada provinciale 26, chiuso dallo scorso 6 dicembre per i danni provocati a una delle pile dell’infrastruttura da una piena del fiume.
In questi giorni è stato eseguito il getto in calcestruzzo del primo dei due archi crollati: i tecnici della Provincia hanno spiegato che, se le condizioni meteo lo consentiranno, la prossima settimana sarà eseguito il getto del secondo arco e successivamente l’intera struttura stradale. Come annunciato di recente dal presidente della Provincia Gian Domenico Tomei, infatti, l’obiettivo è quello di concludere l’intervento di ripristino della struttura entro la ripresa del prossimo anno scolastico.
L’intervento, realizzato dalla ditta Covema di Castelfranco Emilia e avviato all’inizio di marzo, quando è terminata l’operazione – necessaria per consentire l’esecuzione dei lavori – di deviazione del corso del fiume Panaro da parte della Protezione civile dell’Emilia-Romagna, ha una durata prevista di circa sei mesi per un costo di oltre 750mila euro.
In una seconda fase le operazioni si concentreranno sulla manutenzione delle altre quattro pile del ponte: per procedere sarà necessario un ulteriore investimento di circa 700mila euro, per il quale sono già state avviate le procedure per il finanziamento da parte della Protezione civile regionale.
L’infrastruttura sul fiume Panaro fu realizzata dalla Provincia di Modena nel 1947 sulle pile del ponte ottocentesco, distrutto durante la guerra ed entrato in servizio solo agli inizi del secolo scorso, quando fu aperta la strada Gainazzo-Ponte di Samone-Castagneto di Pavullo, diventata poi strada provinciale nel 1960.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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