A Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena, sta proseguendo l’intervento di ripristino sul ponte Samone tra Pavullo e Guiglia lungo la strada provinciale 26, chiusa dallo scorso 6 dicembre per i danni provocati a una delle pile dell’infrastruttura dalla piena del fiume. In questi primi giorni di aprile sono in corso le operazioni di consolidamento delle due pile centrali danneggiate, attraverso la realizzazione di tiranti in acciaio; una volta completata questa fase, si procederà con il montaggio della struttura di sostegno degli archi lesionati, quindi si avvierà la fase di ricostruzione.
L’intervento, realizzato dalla ditta Covema di Castelfranco Emilia e partito all’inizio di marzo, quando è terminata l’operazione di deviazione del fiume sottostante il ponte, necessaria per consentire l’esecuzione dei lavori, ha una durata prevista di circa sei mesi per un costo di oltre 750mila euro.
In una seconda fase le operazioni si concentreranno sulla manutenzione delle altre quattro pile del ponte: per procedere sarà necessario un ulteriore investimento di circa 700mila euro, per il quale sono già state avviate le procedure per il finanziamento da parte della Protezione civile regionale.
L’infrastruttura sul fiume Panaro fu realizzata dalla Provincia di Modena nel 1947 sulle pile del ponte ottocentesco, distrutto durante la guerra ed entrato in servizio solo agli inizi del secolo scorso, quando fu aperta la strada Gainazzo-Ponte di Samone-Castagneto di Pavullo, diventata poi strada provinciale nel 1960.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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