Dopo che a fine febbraio si erano concluse le operazioni di deviazione del fiume Panaro nella zona di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena, in questi primi giorni di marzo è stato avviato l’intervento di ripristino sul ponte Samone tra Pavullo e Guiglia lungo la strada provinciale 26, chiusa dallo scorso 6 dicembre per i danni provocati a una delle pile dell’infrastruttura dalla piena del fiume.
La ditta esecutrice Covema srl di Castelfranco Emilia ha già provveduto alla rimozione del materiale crollato e nei prossimi giorni procederà con la messa in sicurezza dell’arco danneggiato, per poter consentire agli operai di eseguire le prime operazioni di ricostruzione e consolidamento della struttura portante del ponte.
Le operazioni da effettuare sul ponte (lungo oltre 100 metri, con sei campate, costruito in calcestruzzo con murature e rostri circolari in pietra lavorata) comprendono il ripristino della pila danneggiata dalla piena di inizio dicembre e la ricostruzione dei due archi danneggiatisi lo scorso 24 dicembre in seguito a un secondo evento di piena; dureranno quattro mesi – con un costo stimato in oltre 750mila euro – e comprenderanno il consolidamento della fondazione del ponte e la successiva ricostruzione della pila.
In una seconda fase le operazioni si concentreranno sulla manutenzione delle altre quattro pile del ponte: per procedere sarà necessario un ulteriore investimento di circa 700mila euro, per il quale sono già state avviate le procedure per il finanziamento da parte della Protezione civile regionale.
L’infrastruttura fu realizzata dalla Provincia di Modena nel 1947 sulle pile del ponte ottocentesco, distrutto durante la guerra, ed entrato in servizio solo agli inizi del secolo scorso, quando fu aperta la strada Gainazzo-Ponte di Samone-Castagneto di Pavullo, diventata poi strada provinciale nel 1960.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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