A Parma 20.000 persone in corteo con Coldiretti: “Accendere un faro sul cibo sintetico”

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Secondo la stima fornita dagli organizzatori, sono stati circa 20.000 i partecipanti – giunti da tutta Italia – al corteo nazionale organizzato da Coldiretti a Parma, unite dallo slogan “Facciamo luce”. Tra gli altri, erano presenti anche il presidente nazionale Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo.

L’obiettivo della manifestazione, che ha attraversato il centro della città emiliana con migliaia di bandiere gialle dell’associazione e quelle blu dell’Unione europea, era quello di chiedere “maggiore trasparenza e attenzione scientifica nella valutazione dei cibi cellulari”, ossia i cibi sintetici creati in laboratorio, da tempo nel mirino di Coldiretti. Per l’associazione questi cibi “non possono essere trattati come semplici nuovi alimenti, ma devono seguire lo stesso iter dei farmaci”.

Durante la giornata c’è stato anche un incontro tra una delegazione di Coldiretti e i rappresentanti dell’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, un’agenzia dell’Unione europea istituita nel 2002 con sede proprio a Parma (sede che era anche il punto di arrivo del corteo), al quale ha partecipato in videocollegamento anche lo stesso direttore di Efsa Bernhard Url.

“La richiesta di ‘fare luce’ avanzata da Coldiretti è in linea con l’obiettivo di Efsa”, ha dichiarato la stessa Efsa in una nota: “Nella valutazione della sicurezza per il consumo umano di nuovi alimenti, anche per le richieste presentate prima del primo febbraio 2025, la normativa Ue impone a Efsa di applicare sempre i più alti standard di valutazione scientifica. I componenti dei panel incaricati utilizzeranno condizioni e requisiti aggiornati in base alle più recenti esperienze di valutazione, come previsto nelle nuove linee guida oggi in vigore”.

Coldiretti si è detta soddisfatta dell’impegno dell’Efsa nel condurre le analisi necessarie su ogni singolo prodotto notificato, includendo test pre-clinici e clinici sui cibi derivati da colture cellulari e da fermentazione di precisione. Elemento che, secondo il presidente e il segretario di Coldiretti Prandini e Gesmundo, “conferma l’importanza della massima prudenza e trasparenza nell’introduzione di cibi che potrebbero avere impatti ancora sconosciuti sulla salute umana. Abbiamo avuto un confronto aperto e costruttivo con i vertici dell’Efsa, abbiamo apprezzato la grande disponibilità ad ascoltare le nostre istanze e a chiarire le procedure di valutazione che l’autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei”.



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