A marzo in provincia di Reggio nuovi contratti ancora in calo: -8,5% rispetto al 2024

contratto di lavoro – P

È ancora un segno negativo quello che caratterizza i nuovi contratti che le imprese della provincia di Reggio hanno attivato o intendono attivare nel mese di marzo 2025: un totale di 3.890 nuove attivazioni, l’8,5% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. E anche su base trimestrale è atteso un saldo non positivo: tra marzo e maggio sono previsti, infatti, 11.200 nuovi contratti, con una flessione dell’8,3% rispetto allo stesso periodo del 2024.

I dati, elaborati dal Sistema informativo Excelsior gestito da Unioncamere e Ministero del lavoro in collaborazione con l’Ufficio studi della Camera di commercio dell’Emilia, evidenziano come continui a essere l’industria il comparto che sconta le maggiori difficoltà. In quest’ambito, infatti, le imprese reggiane hanno programmato complessivamente l’attivazione di 1.540 nuovi contratti, vale a dire il 18,9% in meno rispetto al marzo dello scorso anno. All’interno del segmento industriale, l’industria manifatturiera e le public utilities hanno fatto registrare un calo del 20% (1.200 i nuovi contratti), mentre le costruzioni del 15% (340 nuove attivazioni) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il comparto dei servizi, che assorbirà il 60,2% di tutti i nuovi contratti di marzo 2025, evidenzia invece un calo più limitato: -0,8% rispetto allo stesso mese del 2024. All’interno del settore, per i servizi alle imprese sono previsti 950 nuovi contratti (+10,5%), per il commercio 530 (+3,9%), per i servizi alla persona 330 (+6,5%); per i servizi di alloggio e ristorazione, invece, è previsto un forte calo (-20,9%), con 530 assunzioni – ma erano 670 dodici mesi prima.

Così come già accaduto in passato, tra i nuovi contratti prevarranno largamente quelli a termine (tempo determinato e altri contratti con durata predefinita), che saranno tali nel 74% dei casi; le entrate stabili con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, invece, si attesteranno a quota 26%, in leggero calo rispetto al 27% di un anno fa.

Tra gli elementi più significativi dell’indagine, per il mese di marzo spicca la quota di nuovi contratti riservata ai giovani con meno di 30 anni, che si attesta al 35,6%. Nell’ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, gli under 30 sono particolarmente richiesti come tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (58% del totale), tecnici in campo ingegneristico (53,8%) e tecnici della salute (30,9%). Nell’ambito delle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, invece, i giovani sotto i trent’anni sono ricercati soprattutto come addetti alle vendite (56,7% del totale), addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela (54,9%), addetti alla segreteria e agli affari generali e addetti alla gestione amministrativa della logistica (40% in entrambi i casi). Da ultimo, nell’ambito degli operai specializzati e dei conduttori di impianti e macchine i giovani con meno di 30 anni sono richiesti come operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (56,8%), conduttori di macchine per il movimento della terra e del maneggio di materiali (56,5%) e meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse e mobili (41,7%).

Il mese di marzo 2025 è segnato – come del resto anche i precedenti – da una quota rilevante di profili professionali considerati introvabili da parte delle imprese della provincia reggiana, che segnalano difficoltà nel reperire i candidati ricercati nel 55,5% dei casi. Le cause sono riconducibili in parte alla mancanza di candidati e candidate (nel 36,7% dei casi) e, in parte, alla preparazione degli stessi, ritenuta insufficiente (nel 13,6% dei casi); così come anche alla richiesta di profili che abbiano già maturato esperienze specifiche nei diversi ambiti di attività.

Tra i profili professionali risultati più difficili da reperire a marzo, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica si segnalano le figure dei tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (difficoltà di reperimento nel 79,5% dei casi), dei tecnici in campo ingegneristico (77,4%) e dei tecnici della distribuzione commerciale (76,9%); nell’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, gli operatori della cura estetica (75%), i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (73,1%) e i professionisti qualificati nei servizi personali (65,6%); per quel che riguarda gli operai, quelli specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (87,3%), quelli specializzati nell’installazione e nella manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (86,7%) e poi ancora meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse e mobili (70,9%).



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