Finalmente Domenica del 10 novembre porta al Ridotto del Teatro Municipale Valli (ore 11.00) Ernesto Galli della Loggia, che – in dialogo con Ivan Levrini, presenterà “L’aula vuota” (Marsilio 2019).
Grazie non poco alla sua scuola – in particolare grazie alle sue maestre che per prime affrontarono l’ignoranza nazionale – l’Italia del Novecento, partita da condizioni miserabili, arrivò a essere tra le principali economie del mondo. Ma oggi quella stessa scuola è lo specchio del declino del paese. Abbandonata dalla politica con la scusa dell’«autonomia», essa appare sempre più dominata dal conformismo intellettuale, da un’inconcludente smania di novità e da un burocratismo soffocante che ne stanno decretando la definitiva irrilevanza sociale. Ernesto Galli della Loggia cerca di comprenderne le ragioni sullo sfondo della nostra storia indagando le origini e l’impatto, deludente quando non distruttivo, che hanno avuto le riforme succedutesi negli ultimi decenni e smontando le interpretazioni più convenzionali su cosa fecero o dissero veramente personaggi chiave come Giovanni Gentile e don Lorenzo Milani.
Chi l’ha detto che cambiare sia sempre meglio di conservare? E che la prima cosa sia necessariamente di sinistra e la seconda di destra?
Il libro mette sotto accusa i miti culturali responsabili della crisi attuale: l’immagine a tutti i costi negativa dell’autorità, l’obbligo assegnato alla scuola di adeguarsi a ciò che piace e vuole la società (dal digitale al disprezzo per il passato), la preferenza del «saper fare» sul sapere in quanto tale, la didattica «attiva» e di gruppo. Altrettanti ideologismi che sono serviti a oscurare il ruolo dell’insegnante, la misteriosa capacità che dovrebbe essere la sua di trasmettere la conoscenza e con essa di assicurare un futuro al nostro passato.
In collaborazione con Credem.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Dalle 10 alle 12.30 saranno aperti il bookshop e la caffetteria del Teatro Municipale Valli, con le colazioni della Pasticceria Ligabue.
Tutto il programma di Finalmente Domenica su www.iteatri.re.it
Ernesto Galli della Loggia. Storico e pubblicista italiano, professore di Storia dei partiti politici presso l’Università di Perugia (dal 1987), collaboratore ed editorialista de La Stampa e poi del Corriere della sera, è stato cofondatore e condirettore (fino al gennaio 1998) della rivista liberal. È stato preside della Facoltà di filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dove ha insegnato Storia contemporanea. Tra le sue opere più recenti ricordiamo Confini (con C. Ruini, Mondadori 2009), Pensare l’Italia (con A. Schiavone, Einaudi 2011), Europa perduta? (con G. Amato, Il Mulino 2014), Senza la guerra (con L. Caracciolo, M. Cacciari, E. Rasy, Il Mulino 2016), Credere, tradire, vivere (Il Mulino 2016), Il tramonto di una nazione. Retroscena della fine (Marsilio 2017), Speranze d’Italia. Illusioni e realtà nella storia dell’Italia unita (Il Mulino 2018).
Ivan Levrini. Docente di Storia e filosofia nei licei, ha collaborato con diverse riviste, fra cui Discipline filosofiche, fondata da Enzo Melandri, e Il semplice, diretta da Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni e Daniele Benati. Ha tenuto una rubrica dal titolo Aberrazioni filosofiche sul Caffè illustrato. Cura Verso sera, ciclo di conversazioni e letture di filosofia promosse dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. Suoi testi narrativi sono usciti in vari periodici e opere collettive, fra cui Autobahn, L’Accalappiacani, Zibaldoni e altre meraviglie, Parole Griseldaonline, portale di letteratura italiana dell’Università di Bologna. Recentemente un suo testo è apparso in Almanacco 2016. Esplorazioni sulla Via Emilia (Quodlibet, 2016). È autore di due raccolte di racconti, Semplici svolte del destino (Quiedit, 2011) e Vita coniugale (Quodlibet, 2017).
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]