Nelle giornate a cavallo di Ferragosto il garante regionale dei detenuti dell’Emilia-Romagna Roberto Cavalieri ha visitato gli istituti penitenziari di Reggio, Parma e Piacenza come gesto di vicinanza alle persone detenute. In particolare Cavalieri ha ispezionato le semisezioni e il centro clinico del reparto 41 bis del carcere di Parma, le sezioni per persone transessuali (uomini e donne) del carcere di Reggio e i reparti donne, uomini sex offender e di osservazione psichiatrica del carcere di Piacenza.
Cavalieri ha sottolineato come nel periodo estivo nelle carceri si assista a un incremento degli eventi critici (“anche gravi, come il recente suicidio di un recluso di 37 anni nell’istituto penitenziario di Rimini”) e ha snocciolato alcuni numeri relativi alle tre strutture emiliane, nelle quali ad oggi si trovano complessivamente 1.374 persone detenute: di queste 28 sono donne, 625 sono di nazionalità straniera. A Parma e a Reggio, inoltre, si registra un sovraffollamento nell’ordine del 10%.
Una situazione, ha spiegato Cavalieri, che “non sempre consente alle amministrazioni penitenziare, nonostante l’impegno degli operatori attivi nelle strutture (a partire dal personale della polizia penitenziaria e dagli educatori), di garantire servizi adeguati alle esigenze del periodo, anche per le condizioni di estrema povertà in cui versano molti detenuti, come nel caso di numerose persone senza fissa dimora e straniere”.
Nel contesto attuale, ha precisato, “pesano anche criticità in ambito sanitario, con molti detenuti che lamentano lungaggini nell’erogazione delle prestazioni”. In particolare le detenute della sezione femminile del carcere di Piacenza hanno lamentato la sospensione dell’erogazione dei farmaci prescritti dagli stessi sanitari della struttura penitenziaria, ad eccezione di quelli salvavita.
Su quest’ultimo tema il garante si è quindi impegnato “a ricercare un confronto con i dirigenti dell’assessorato regionale”. Cavalieri, infine, ha indirizzato un invito alle amministrazioni locali di Parma e di Piacenza per sollecitare “una pronta nomina dei locali garanti dei detenuti”, posizioni vacanti rispettivamente dallo scorso febbraio a Parma e dallo scorso giugno a Piacenza.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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