È stata una piazza dai due volti quella di domenica 6 aprile a Bologna: da una parte, in piazza del Nettuno, la manifestazione per l’Europa organizzata dal sindaco di Bologna Matteo Lepore e dalla sindaca di Firenze Sara Funaro, che ha richiamato a raccolta qualche migliaio di persone per una riedizione della manifestazione promossa da Michele Serra in piazza del Popolo a Roma lo scorso 15 marzo; dall’altra, nella vicina piazza San Francesco, il presidio di Potere al Popolo, dei collettivi degli studenti e di altre sigle della galassia antagonista per protestare contro le politiche di riarmo dell’Unione Europea.
Un presidio che si è trasformato poi in un corteo non autorizzato verso la piazza dei sindaci. In via Ugo Bassi, la strada del centro di Bologna che collega le due piazze, i manifestanti si sono trovati davanti il cordone di polizia: quando hanno provato a sfondarlo, i poliziotti hanno respinto il corteo con gli scudi ed è volata qualche manganellata.
Nel frattempo, in piazza del Nettuno, i sindaci Lepore e Funaro hanno messo l’accento sulla contrarietà al riarmo dei singoli Stati e sulla volontà di chiedere un’Europa più forte e coesa: “L’unico soggetto che finora non ha alzato la voce – ha detto il sindaco di Bologna – sono i cittadini e le cittadine europee. Noi vogliamo, come sindaci, portare in piazza le persone che vogliono unire l’Europa. Oggi la cosa che conta è che la società civile sia in piazza e condivida con noi alcuni principi e alcuni valori, come la nostra Costituzione”. In piazza, davanti al sacrario dei partigiani, erano presenti molte bandiere arcobaleno della pace assieme a quelle blu stellate dell’Unione Europea.
Una piazza ispirata dallo spirito di Ventotene, come ha sottolineato in un videomessaggio che ha aperto la manifestazione l’ex presidente del consiglio Romano Prodi: “Bisogna andare avanti anche nei momenti difficilissimi. Pensate nel 1941 cos’era l’Italia e pensate quali novità c’erano nella testa di quelli che avevano scritto il Manifesto di Ventotene. Ecco, oggi cerchiamo anche noi di capire il futuro e correre verso il futuro perché c’è fretta, non c’è più tempo”.
Dopo Lepore e Funaro, sul palco si sono alternati lo scrittore Marco Malvaldi, gli attori Paolo Hendel e Alessandro Bergonzoni, i giornalisti Gad Lerner e Francesca Mannocchi e lo stesso Michele Serra, che della manifestazione di Roma era stato l’ispiratore.
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