A Binario 49 “Breaking free”, bambini nati dalla guerra nei Balcani

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Si aprirà sabato 26 ottobre alle ore 17.30 presso il Binario 49 (via Turri 49) la mostra fotografica “Breaking Free. Voci e storie dei bambini nati dalla guerra” dell’artista franco-siriano Sakher Almonem. La mostra, per la prima volta in Italia, illustra attraverso le immagini le storie dei bambini, oggi adulti, nati a seguito del conflitto balcanico, e quelle delle loro madri, vittime di violenza. All’inaugurazione, che apre un più ampio ciclo di iniziative di approfondimento delle relazioni con la Bosnia Erzegovina, interverrà Ajna Jusic, presidente dell’associazione Forgotten children of war, che subito dopo il suo passaggio da Reggio Emilia interverrà alle Nazioni unite a New York in occasione della celebrazione della giornata internazionale contro la violenza alle donne per parlare delle conseguenze meno visibili del conflitto balcanico. Sabato, per l’apertura, sarà presente anche il giornalista Luca Leone per una visita-racconto ala mostra attraverso le storie e i volti dei bambini “figli” della guerra.

“Questa mostra sarà una bella occasione di confronto e crescita per la nostra città – ha detto stamane il sindaco di Reggio Luca Vecchi presentando l’evento – E sarà anche una importante occasione per Binario 49 e per il quartiere che la ospita, quello della stazione, per il quale la cultura e la creatività sono elementi chiave di rigenerazione urbana e sociale”.

Alla presentazione sono intervenuti anche Andrea Cortesi, direttore di Iscos Emilia Romagna, e Francesco Bini della Cisl di Reggio Emilia, che hanno illustrato i contenuti della mostra e gli altri eventi in programma realizzati nell’ambito delle relazioni tra Reggio Emilia e la Bosnia Erzegovina.

“Breaking Free. Voci e storie dei bambini nati dalla guerra” è una mostra ispirata alle storie dei bambini e delle loro madri, alle loro battaglie combattute in silenzio e quindi invisibili. Dopo essere stata esposta a Sarajevo e Vienna, la mostra arriva in anteprima a Reggio Emilia per poi iniziare un tour in diverse città italiane. Le immagini vogliono portate alla luce le storie delle donne vittime di violenze e dei loro bambini nati durante il conflitto degli anni Novanta nell’ex-Jugoslavia. Ad oggi, in Bosnia Erzegovina queste categorie si trovano in condizioni di grande vulnerabilità sociale poiché sono vittime di pregiudizi e discriminazioni riguardo il loro passato. Sono donne e sopratutto bambini dimenticati che chiedono di essere accettati come membri di eguale dignità all’interno della società.

“Questa mostra ha un’importanza speciale per noi, bambini nati dalla guerra – sottolinea Ajna Jusic, la giovane attivista che da 4 anni guida l’associazione Forgotten Children of War per riconoscere i diritti dei bambini nati a causa dei conflitti – Questa è la prima volta che alcuni dei nostri membri parlano apertamente della loro storia, mostrando il loro volto dopo una vita vissuta nell’ombra e nelle discriminazioni. Allo stesso tempo, questo mostra la forza dei bambini nati a causa della guerra, che hanno deciso di affrontare la comunità e compiere un passo in avanti verso una società equa e non discriminante, che vada al di là dell’invisibilità legale e sociale. Ciò che noi consideriamo davvero importante e significativo di questa mostra, è che le nostre madri, comprese le donne che sono sopravvissute agli stupri durante la guerra, parleranno ad alta voce e invieranno, insieme ai bambini nati a causa della guerra, un messaggio comune per una società di eguali valori e non una società delle discriminazioni”.

La mostra “Breaking free – Voci e storie dei bambini nati dalla guerra” sarà aperta dal 26 ottobre al 24 novembre al Binario 49 dalle 16.30 alle 19.30 e negli altri giorni su prenotazione (visite guidate per scuole gruppi contattare iscos.emiliaromagna@cisl.it). La mostra del fotografo Sakher Almonem è organizzata da Iscos Emilia-Romagna e Forgotten children of War con la collaborazione del Comune di Reggio Emilia. Il progetto è sviluppato con il patrocinio di: Cisl, cooperativa sociale Madre Teresa, associazione MirniMost, Fondazione E35, Fondazione Mondinsieme, casa editrice Infinito Edizioni, Regione Emilia Romagna. Breaking free è supportato dal progetto europeo Shaping Fair Cities capofilato dalla Regione Emilia-Romagna.

Nel mese di novembre è inoltre prevista la visita a Reggio del sindaco di Sarajevo centro Nedžad Ajnadžić insieme a una delegazione di funzionari delle politiche sociali e di organizzazioni della società civile bosniaca. La visita avrà come obiettivo quello di strutturare un dialogo stabile e valutare la possibilità di partecipare a progetti di formazione e scambio nelle politiche di welfare e di partecipazione delle organizzazioni della società civile.

Iscos e Cisl Emilia Romagna dal 30 ottobre al 4 novembre promuovono un viaggio della memoria verso la Bosnia Erzegovina, attraverso Sarajevo, Banja Luka e Mostar.

Venerdì 22 novembre alle ore 9 presso l’auditorium Simonazzi di via Turri si terrà la conferenza “Agenda 2030: società pacifiche e inclusive e contrasto alla violenza sulle donne. Sempre!” al fine di sensibilizzare la città sui temi dello sviluppo equo e socialmente inclusivo. Un focus particolare sarà dedicato al contrasto alla violenza sulle donne in contesti di guerra (Bosnia e Kurdistan), nei percorsi migratori e nella tratta di esseri umani e nella società e nella famiglia. All’incontro interverranno: Annalisa Rabitti (assessore comunale a Cultura, pari opportunità e marketing territoriale), William Ballotta (segretario generale Cisl Emilia Centrale), Ajna Jusic (presidente di Forgotten Children of War), intervento in collegamento skype di Jabbar Moustafa (volontario Focsiv a Kirkuk, Kurdistan iracheno), Giovanna Bondavalli (progetto Rosemary su tratta e traffico esseri umani Comune di Reggio Emilia), senatrice Valeria Valente e Rosamaria Papaleo (Agenda 2030).

Martedì 10 dicembre alle 20.30 si terrà la proiezione di ‘La pace fredda’ al cinema Cristallo alle ore 20.30, in anteprima nazionale del film documentario di Marcella Menozzi, prodotto da Iscos Emilia Romagna e pubblicato da Infinito Edizioni in cofanetto con libro omonimo di Luca Leone e Andrea Cortesi.