Dopo aver chiuso in anticipo sui tempi previsti la fase di programmazione, la Regione Emilia-Romagna è nel gruppo delle prime realtà italiane che hanno ottenuto l’approvazione da parte della Commissione europea del programma regionale Fondo sociale europeo Plus 2021-2027 (Fse+), che prevede oltre un miliardo di euro di risorse europee, statali e regionali per l’occupazione, l’istruzione, la formazione e l’inclusione sociale.
Un via libera arrivato immediatamente dopo l’adozione, da parte della stessa Commissione, dell’accordo di partenariato con l’Italia, passaggio chiave per avviare ufficialmente il nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei sui territori regionali.
La strategia è stata costruita con un percorso di confronto interistituzionale e di concertazione con le parti sociali e si inserisce in una visione unitaria della programmazione dei fondi europei, nazionali e regionali che ha come riferimenti prioritari il Patto per il lavoro e per il clima, il Documento strategico regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027, la Strategia di specializzazione intelligente 2021-2027, la Strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l’Agenda digitale 2020-2025.
Sono quattro le priorità del programma regionale Fse+: occupazione, istruzione e formazione, inclusione sociale, occupazione giovanile, ognuna delle quali individua nel rafforzamento delle competenze delle persone il prerequisito per intraprendere un percorso di crescita che sia in grado da un lato di incrementare la competitività, l’attrattività, l’innovazione economica e sociale e l’apertura internazionale della regione, e dall’altro di promuovere la partecipazione a questi processi di tutti i membri della comunità, di assicurare mobilità sociale e di favorire una distribuzione equa dei benefici dal punto di vista economico e sociale, territoriale, di genere e generazionale.
Quasi il 50% delle risorse del programma (502 milioni di euro) sono destinate all’occupazione, a partire da quella giovanile e con un’attenzione specifica a quella femminile, in considerazione del prezzo elevato che proprio queste due categorie demografiche in particolare hanno pagato a causa della pandemia. Altri 288 milioni saranno investiti per interventi di inclusione sociale, per contrastare diseguaglianze e marginalità, sostenendo politiche integrate e azioni innovative che garantiscano a tutte le persone di poter accedere a servizi educativi di qualità fin dall’infanzia, raggiungere i più alti gradi di istruzione, elaborare progetti di vita e conseguire autonomia attraverso il lavoro.
Sono 202 i milioni destinati invece a istruzione e formazione: in questo ambito la Regione Emilia-Romagna ha intenzione di agire insieme a università, scuola, enti di formazione e imprese per qualificare e rafforzare ulteriormente l’infrastruttura educativa e formativa regionale, per corrispondere ai fabbisogni di competenze del sistema economico e produttivo, promuovendo lavoro di qualità e garantendo le competenze necessarie a un’economia più verde, inclusiva e digitale.
“Siamo pronti”, ha assicurato il presidente della Regione Stefano Bonaccini, annunciando che già nelle prossime settimane “partiremo con i bandi per l’utilizzo dei fondi. Abbiamo lavorato insieme agli enti locali, alle parti sociali e alla società regionale, con il contributo delle forze politiche in assemblea legislativa, per definire un programma organico di azioni e misure che permetta all’Emilia-Romagna di essere più forte, innovativa e solidale. Ci muoveremo in maniera complementare e in sinergia con il Pnrr per realizzare in tempi certi investimenti inediti per portata e impatto. L’Emilia-Romagna che abbiamo in mente ha al centro le persone e le comunità locali, il protagonismo dei giovani e delle donne, il lavoro e l’impresa di qualità, la sostenibilità per le future generazioni”.
“Investiamo sulle competenze per creare per ogni giovane, donna, adulto, fragile un percorso che permetta di valorizzare i talenti di ciascuno e garantire a tutti un’occupazione dignitosa”, ha aggiunto l’assessore regionale allo sviluppo economico, al lavoro e alla formazione Vincenzo Colla: “In questo modo non vogliamo solo incrociare le necessità delle imprese di competenze al passo con l’innovazione, ma garantire crescita, sviluppo e coesione sociale delle nostre comunità, che può avvenire solo attraverso la stabilità e l’affermazione personale di ogni persona”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]